"Voce in Capitolo" numero 1
Tra realtà e fantasia,tra sogno e magia...eccoci!!
La Garde Neurt ne se rend pas
(La Vecchia Guardia non s’arrende)
“Siamo noi che abbiamo intorno ai 30 anni, che quando riparte il treno ci mettiamo il cappello e andiamo via...”
Trent’anni non li abbiamo (anche se ridendo e scherzando non siamo poi così lontani), il cappello è obbligatoriamente biancorosso, il treno è spesso sostituito da una o più scalcinate macchine che hanno fatto il giro dell’Italia, o che le vedi vagare per la città cariche di tamburi, aste di bandiere e tanta fede e volontà di costruire qualcosa.
Chi sono quelli per i quali sembrano scritti apposta i versi della canzone sopra?
Siamo noi, i ragazzi della Vecchia Guardia; certo, uno potrebbe dire: “ma come, 4 anni di esistenza di fatto (anche se la Lodigiani la seguiamo da più tempo), e già vi considerate dei veterani?”. Noi prontamente rispondiamo, e ne siamo sempre più fermamente convinti, che 4 anni di tifo organizzato per la Lodigiani equivalgono a 15 anni di militanza ultrà in una qualsiasi curva di serie A o B, visto gli enormi sacrifici che noi abbiamo dovuto affrontare e provvedere nel corso di questi 4 anni.
Come i soldati della “Vecchia Guardia”, nella battaglia di Waterloo, rimasero al fianco di Napoleone fino alla morte, così noi non abbiamo mai abbandonato l’ormai supernota “Causa Lodigiani”, neppure nei momenti peggiori, quando andare avanti contro apatia, mancanza di persone e boicottaggi vari, sembrava impossibile, noi non abbiamo mai gettato la spugna, e stiamo ancora qui a lottare la nostra battaglia, a vivere il nostro ideale, noi siamo i ragazzi di stadio, quelli che non possono stare senza quei 90 minuti, che non sopportano di vedere la partita seduti e zitti, ce la stiamo mettendo tutta per riuscire nel nostro intento, noi siamo quei ragazzi che, nel bene e nel male, abbiamo scritto le pagine più belle del tifo dell’AS Lodigiani 1972, e con il vostro aiuto noi...
...Saremo felici di stupirvi ancora!
Marcello-Ultrà Lodigiani
Per sempre...Ultrà!
E’ quasi notte. Sto tornando da uno dei miei tanti viaggi, la radio sta passando alcune vecchie canzoni e scandisce il tempo dei Chilo metri che sto percorrendo. Molte di queste canzoni mi rimandano ad un’epoca che non ho vissuto, Battisti che canta “non sarà un’avventura” è lo sfondo ideale per i miei pensieri di ieri. Mi vengono in mente immagini di vecchie foto da stadio, io non ero ancora nato, ma quegli attimi li sto vivendo dentro me, o chissà, forse li sto rivivendo un’altra volta. Un pensiero tira l’altro, inevitabilmente penso a dei momenti più miei, di appena pochi anni fa, ma da li a qui mi sembra passata un’eternità. Quante cose sono cambiate dai primi tempi che andavo in uno stadio, tutto in poco tempo. Ricordo bene l’esaltazione delle prime partite, da subito entrai in curva, un mondo per me sconosciuto, eppure ero a mio agio. Con un flash immediato penso alle prime trasferte, fatte con molta incoscienza ed esaltazione, I miei pensieri però non hanno un ordine cronologico, sono vari, di tutti i tipi. Penso soprattutto ai bei momenti che mi ha saputo dare la curva quando ero in difficoltà, quei 90 minuti sapevano rimetterti in piedi meglio di un Aulin. Poi qualcosa è cambiato. Io e i miei amici siamo sempre lì, con tanto entusiasmo e molte energie, eppure manca qualcosa...indipendentemente dalle difficoltà avute ultimamente. La mia mente diventa un mare di risposte a dei problemi davanti ai quali ci troviamo di fronte tutti i giorni. I problemi esistono nella vita di tutti , figuriamoci se non appaiono a noi, anche se a volte sarebbe bello avere una bacchetta magica, ma è solo un sogno, si sa. Mi chiedo perché non torna più la voglia di fare ciò che avevamo tutti fino a poco tempo fa, mi chiedo perché nessuno è disposto a fare quello che noi abbiamo fatto in precedenza, perché quei 90 minuti e tutto il contorno non hanno più il fascino di prima? I miei pensieri vanno avanti, continuo a farmi domande alle quali nessuno saprà darmi una risposta, perché la nostra realtà è questa, perché non esistono più i valori di una volta, perché il nostro mondo è caduto così in basso?
Basta, sono stanco di pensare, ormai sono arrivato a casa. Però...quando si finiscono dei pensieri ne iniziano dei nuovi, stavolta però sono più calmi, più belli.
Penso a tutto quello che ho passato e mi accorgo di aver veramente vissuto la mia vita, facendo cose che in pochi avrebbero fatto, tanti sacrifici che forse a niente sono serviti. Eppure non è detto. Ciò che ho fatto mi ha cambiato e segnato la vita, mi sono divertito, ho conosciuto posti diversi tra loro solo grazie al mio stile di vita, grazie ad esso sono riuscito ad affrontare i miei problemi in ogni campo. Mi accorgo che i problemi di oggi non intaccano tutto quello che di buono abbiamo costruito, mi accorgo che sarò sempre quello di sempre!
Mai stanco di essere ultrà!
Stefano-Ultrà Lodigiani
Alle radici, il perché di un simbolo
Ripercorrere un ciclo ormai finito è impresa alquanto difficile, se non impossibile. Ci riferiamo al ciclo che partì dai lontani e mitici anni ‘70, anni in cui dai poi divenuti grandi gruppi Ultrà vecchio stampo, furono gettate le basi del movimento. Anni in cui andare in curva non era certamente una moda, tifare per 90 minuti la propria squadra era per lo più una necessità, anni in cui per il proprio ideale si andava oltre a tutto. Certo, erano anche gli anni dei furiosi scontri, quelli veri, senza le scorte...! Per chi come noi, ne ha solo sentito parlare, o se li è fatti raccontare da chi li ha vissuti in prima persona, o li ha visti solo su qualche vecchia foto, erano gli anni del tutti per uno e uno per tutti, dei mitici muretti, dei tamburi suonati con pezzi di legno, dei bandieroni, e delle prime coreografie... dei fumogeni, degli estintori...e delle prime sciarpe in lanetta molto semplici! Erano anche gli anni in cui si gridava allo scandalo per l’esposizione di simboli truculenti, per striscioni dalle denominazioni più variegate (Fedayn, Tupacamaros, Commando, Guerriglieri, Brigate, Fighters ecc ecc.) ... !Noi, anche se l’eta media del nostro gruppo è sui 25 anni, ci sentiamo molto più vicini a quegli anni, a quei ragazzi, a quei gruppi ultra’! Ed è per questo che abbiamo deciso di prendere come simbolo il famoso e celeberrimo “teschio con le tibie incrociate”; certamente un simbolo molto lugubre, ma che all’epoca e anche oggi fa il suo effetto.
I primi ultrà in Italia ad utilizzare questo simbolo sono stati i grandi Ultras Granata del Torino, seguiti subito dalle storiche Brigate Rossonere di Milano. C’è da dire che questo simbolo veniva usato in vecchi adesivi del glorioso Commando Ultrà Curva Sud della Roma, e dagli Ultras Tito Cucchiaroni della Sampdoria. Come vecchi simboli ci piace ricordare la chiave inglese impugnata (usata un pò da tutti), il leone ruggente della Fossa del Milan, il fulmine che spacca e il leone rampante inglese degli Ultrà Roma, il teschio incappucciato dei Fedayn Roma, il pugnale dei Boys SAN dell’Inter, il casco e le chiavi inglesi infuocati sullo striscioni dei Fighters Juve, le dita in segno di vittoria del CUCB Napoli, la testa dell’aquila degli Eagles Supporters Lazio. Da non dimenticare poi la creativa Fossa del Genoa con i suoi grifoni,e potremmo continuare ancora per molto...
Purtroppo con il passare del tempo e con il cambiamento di generazioni, piano piano il nostro amato mondo ultrà è ormai a un passo dalla deriva. Sono veramente poche le curve ormai in Italia dove si mantiene una certa linea, ormai come si suol dire il giocattolo è impazzito nelle mani dei burattinai (e ce ne sono molti)...
Noi, pur nel nostro piccolo, non abbiamo alcuna intenzione di adeguarci, e lotteremo con tutte le nostre forze, nonostante le oceaniche difficoltà che ha un gruppo organizzato alla Lodigiani. Ripercorriamo il passato...
...Non Molleremo Mai!!
Marcello-Ultrà Lodigiani
La nuova Lodigiani...
Col cambio di dirigenza la Lodigiani ha completamente cambiato anche l’intero organico e in pochissimi sono rimasti alla corte di mister Petrelli, nuovo tecnico che siamo sicuri farà più che bene con la magica. Sono rimasti Pellegrino, Lucidi, Ruggini, Anselmi, Vigiani, Batti, Pratali, Polani e Barile. Per il resto molti i volti nuovi...meno evidente degli anni scorsi la linea verde, d’esperienza l’attaccante Manca e il difensore Ciro Ferrara, omonimo del bianconero di casa Agnelli. Impressione più che positiva per l’attaccante Chiepris Gori e c’è da essere sicuri che contro di noi molte difese tremeranno. Da segnalare anche Ranalli, che meriterebbe più spazio. In Coppa Italia buone le prestazioni finora fatte, se si considera che ancora non stavamo al top della condizione. Abbiamo concluso a 7 punti il girone, per la qualificazione al momento di stampa ancora non sappiamo l’esito. Per oggi con la Torres...il classico Forza Ragazzi!!!
...e la nuova dirigenza
Dopo anni di gestione Borgia alla Lodigiani si cambia, da quest’anno la gestione della società è affidata al gruppo Longarini. Dopo un primo periodo di stallo in cui la dirigenza sembrava fare ben poco, dopo aver sistemato gli assetti societari si è mosso qualcosa e anche quest’anno è stata allestita una squadra competitiva. La presidenza è stata affidata a Elio Giulivi, ex presidente della Lega Dilettanti, la carica di direttore sportivo invece a Silvano Mecozzi.
La vecchia dirigenza ha dato molto alla Lodigiani, ma Borgia ha fatto il suo tempo e il suo comportamento è stato ultimamente sgradevole e offensivo (vedi fusione col Rieti). Sagramola è fortunatamente rimasto in dirigenza, un augurio anche quest’anno per il suo Vicenza (l’anno scorso gli abbiamo portato fortuna!). Ci dispiace per l’abbandono di Malvicini, che comunque rimane un’istituzione per la Lodigiani.
Comunicazioni
- Oggi la nostra fanzine sarà regalata a chi verserà un contributo nell’apposito bussolotto per il nostro amico Francesco, così il fondo delle tessere verrà versato nel bussolotto.
- Gli Ultrà Lodigiani organizzano la trasferta ad Avellino il 10/9/2000. Chiunque sia interessato a venire può contattare i seguenti recapiti telefonici:
0347/******* (Marco) e 0348/******* (Stefano). L’invito è valido per le trasferte di Savoia, Aquila e Viterbo, tutti (per i più svogliati) con sosta della A.
- Chiunque voglia può scrivere un articolo su “Voce in Capitolo” e parlare di quello che vuole, anche di cose non inerenti alla Causa Lodigiani e al mondo Ultrà e per far ciò potete contattare o i recapiti sopra scritti o a chi vi consegna questa fanzine oppure alla e-mail:
ultralodigiani@libero.it.
Trasferte Flash
20/09/2000 Chieti-Lodigiani 1-0: prima trasferta di Coppa Italia, presenti noi col nostro striscione in 4, partiti con la solita macchina da Roma Tiburtina, ormai noto ritrovo trasfertaro da quando la Stazione Termini è diventata una cosa di lusso (poco idonea a noi). Nella tribuna neroverde presenti gli striscioni degli Irriducibili e 330 slm.
27/09/2000 Lanciano-Lodigiani 0-0: seconda trasferta di Coppa, ovviamente presente solo il nostro striscione. Stavolta le macchine sono 2, a tratti facciamo anche un buon tifo. Ovviamente partiti da Roma Tiburtina, il viaggio è stato più lungo del previsto.
I Lancianesi c’erano in numero esiguo con uno strano striscione che non conosciamo (ci sembra DL), in contestazione per il problema stadio.
“Voce in Capitolo” numero 1 chiusura il 30/8/2000 ore 01:18
Questo primo numero è dedicato a Francesco, sperando che la possa leggere di persona...Coraggio Francesco!!