Taranto-Lodigiani del 5/5/2002

 

Cosa succede se fai partire nell'ultima giornata di campionato due accattoni al top della loro forma? Che questa ultima giornata si trasforma in un "arraffa arraffa" per i partecipanti, che cercheranno, come nelle migliori leggi dell'economia, di far fruttare il proprio profitto al saldo netto della minima spesa.

La trasferta era completamente inutile, la Lodigiani è retrocessa la settimana prima, ed un po per questo, ed un po per circostanze abbastanza sfortunate, ci ritroviamo a partire soltanto in due, vale a dire io e Cerveteri. Il treno parte dalle 23.34 da Termini ma come nelle migliori tradizioni d'accattoni ci si vede alla stazione Tiburtina per prendere la metro e raggiungere la prima stazione della città. Va detto che il mio spirito di partenza non era dei migliori, e mai come questa volta sono partito controvoglia ma cosciente comunque di fare il mio dovere, e stavolta, con strategia già elaborata, cercheremo di fare una delle cose che meglio ci viene: scroccare! Vantiamo un'antica tradizione in merito e la difendiamo con orgoglio!

Alla stazione Termini si parte con un biglietto fino a Caserta, ma prima Cerveteri fa una delle sue chicche dando degli zingari ad alcuni tifosi della Roma che stavano partendo per Torino e che  si lamentavano per essere stati bloccati dalla polizia perché sprovvisti di biglietto, ed il bello è che il ragionamento del Cerveteri ("ma ndo cazzo annate co le sciarpe e le bandiere?? Grazie ar cazzo che ve fermano, state a fa i zingari") gli stessi involontari interlocutori del Cerveteri gli danno ragione!

Si prende il treno e dopo una chiacchierata su vecchi e nuovi personaggi della Lodigiani ci addormentiamo, e dal mio punto di vista fila tutto liscio anche perché il controllore passa subito per non passare più fino a Taranto, dove arriviamo tranquillamente alle 6,30, per sicurezza mi ero fissato la sveglia alle 6.

Alla stazione di Taranto incontriamo subito il sostituto di Barbanudo nel ruolo di fisioterapista della Lodigiani, arrivato solo di Domenica per motivi personali e che ci riconosce subito, offrendoci gentilmente la stazione. Come da preventivato decidiamo di raggiungere insieme a lui l'albergo della squadra, a causa del pullman in ritardo il fisioterapista è costretto a chiamare un taxi che non sapeva nemmeno come arrivare di preciso, ne è nata una mezza discussione tra il nostro fisioterapista e lo stesso tassinaro ormai evidentemente giunto all'età della pensione (da notare il tassametro che partiva da 4 euro e mezzo). Giunti in tempo per il pullman per Massafra (dove risiedeva la Lodigiani) saliamo e veniamo subito purgati dal conducente perché viaggiamo col biglietto cittadino che avevamo fatto prima di prendere il taxi, anche qua il fisioterapista si incazza per come funzionano le cose al sud, ma per fortuna in breve tempo si arriva all'Appia Palace, albergo della squadra. Là troviamo subito una ricca colazione che ci aspetta, è il gentilissimo Grilli a farci accomodare, io ho abbondato particolarmente, mentre mano a mano arriva qualche giocatore e dopo un po Mecozzi, che ci intrattiene con i suoi discorsi mentre io mi concedo pure un bis. E'inutile che dica gli effetti nel far girare gli Ultrà Lodigiani in questi alberghi, prendiamo subito dei giornali a nome Mecozzi ed usufruiamo della sala biliardo in cui mancava persino il triangolo, una partita in cui Cerveteri mi ha purtroppo battuto all'ultima palla!

Piano piano parliamo un po con tutti, dal mister Orazi, con la faccia ancora incazzata nera per la retrocessione, a Lucidi, di nuovo con Grilli, con Mecozzi, col dirigente accompagnatore, in generale veniamo trattati bene, anche se veniamo richiamati, ad un certo punto, da Mecozzi, che ci fa pagare i giornali presi a suo nome (che figura di merda), poi ripassa da noi, sbragati comodamente in poltrona, a me dà una botta sugli attributi, gli va peggio con Cerveteri che fa in tempo a pararsi!

C'è poco da fare, come sempre è Mecozzi la star della giornata, tra finte aggressioni, battutine e scene da schetch comico, discorsi di cui a volte perdi il filo logico...un personaggio controverso ma che comunque, in genere, non può non farti ridere!

Il nostro sonno, anche per aver dormito poco e male in treno, avanza, finché non arriva l'ora del pranzo e, quasi fosse una cosa dovuta veniamo fatti accomodare a tavola con nostra evidente soddisfazione: non è da tutti mangiarsi 2 antipasti, un primo, un secondo, frutta, dessert e caffé!

Chiediamo se ci viene accordato uno strappo fino allo stadio e non ci vengono fatte storie, e grazie a Mecozzi abbiamo anche la promessa di un passaggio a Roma a fine partita, in fondo è l'ultima ed una eccezione si può anche fare!

Un po imbarazzati saliamo in pullman per arrivare una mezzoretta dopo...lo stadio Jacovone non smentisce la sua fama di stadio pericoloso, la zona intorno allo stadio è un misto tra campagna e case popolari, già vedo che incute timore ai giocatori stessi.

Entrati dentro lo stadio inizia subito la storia per il settore ospiti e ne nasce una discussione abbastanza accesa tra me, Cerveteri ed il capo della polizia, non ci vogliono assolutamente far entrare nel settore ospiti, si arriva persino al ridicolo ("Voi mettete lo striscione nella parte sotto del settore ospiti e poi vi andate a vedere la partita in tribuna"ci dice il capo della polizia...ma siamo pazzi???), si capisce che non hanno alcuna voglia di lavorare, poi ci dicono che possimao anche andare ma a nostro rischio e pericolo, noi prendiamo ed andiamo quando, alla fin fine, ci danno 4 uomini di scorta di cui si poteva francamente anche fare a meno.

Sistemiamo le pezze nel settore ospiti e ci mettiamo a petto nudo, io durante la partita mi sdraierò a più riprese per prendere il sole. Non parlerò della partita, persa 2-0 di cui ho visto poco, i Tarantini cantano abbastanza ma più del 50% di loro esulta in maniera fin troppo veemente ai gol della Juve e della Lazio...forse hanno sbagliato stadio...il grottesco arriva quando al nord tarantina intona"I campioni dell'Italia siamo noi" quando ormai era certo lo scudetto della Juventus, quasi all'unisono, solo alla seconda botta sentiamo evidentemente il capo della Nord che si incazza al megafono...e come dargli torto? Il problema è che non ci riferiamo ad una minoranza, ma ad una maggioranza dello stadio. Di certo non sta a noi giudicare una delle tifoserie più calde e messicce d'Italia, ma episodi come questo ti fanno riflettere su una certa mentalità che chiunque abbia un po di senno non esita a condannare.

Detto questo torniamo sul pullman della squadra per il promesso passaggio (era da tantissimo che non accadeva, con Sagramola spesso era regola), non prima di aver preso i guanti di Pastine (tra i pochi a salvarsi in questa stagione), scroccato polo e pamtaloncini del Taranto e aver assistito all'ennesimo spettacolo di Mecozzi che parlava con un nugolo di persone di estrazione sociale varia che lo ascoltavano come fosse il pifferaio magico!

Siamo all'epilogo di questa stagione, il viaggio di ritorno scorre tranquillamente, una sosta all'autogrill per mangiare qualcosa, verso l'una stiamo a Roma. Lucidi ed altri giocatori ci invitano a bere e mangiare qualcosa in un pub della Casilina, accettiamo, e tra un brachetto e delle patatine fritte, non proprio consone all'orario, ci gustiamo qualcosa di buono in questa lunga ed amara stagione.

 

Stefano-Ultrà Lodigiani