Igea Virtus-Lodigiani del 12/01/2003

 

Appuntamento alle 24.30 alla stazione Ostiense, la quale raggiungo stranamente con puntualità. Non sono il primo ad arrivare però; trovo già lì il Cerveteri che sta intirizzito dal freddo nela sua macchina. Poco dopo arriva Stefano ed entriamo in stazione, dove ad attenderci sul tabellone degli arrivi c'è il primo ritardo del treno, e siccome è un ritardo notevole (45 minuti) decidiamo di tornare nella macchina del Cerveteri, più che altro per evitare l'assideramento. Decidiamo di fare un giro nei dintorni della stazione, dove Cerveteri ci porta a conoscere "una sua amica" (in realtà si tratta di un trans, pure brutto per giunta!) con il quale comincia a parlare del più e del meno come se fosse un amico del bar; io e Stefano cerchiamo di vagheggiare visto lo stupore e l'imbarazzo di vivere una situazione alquanto inconsueta almeno per me, ma ne sono certo anche per Stefano. Comunque, in questo dialogo tra Cerveteri e MARA KEPLERO (questo era il nome) esce fuori che tra gli abituali clienti di questa"signora" anni fa ci sono stati anche pezzi grossi della Lodigiani Calcio. Comunque dopo questo appunto inconsueto intermezzo torniamo in stazione a prendere il treno che arriva quasi subito, con una sorpresa a bordo, gli Ultras Doriani che andavano giù a Messina. Dopo aver cazzareggiato per un'oretta nello scompartimento, verso Cassino prendiamo già sonno.

Durante il viaggio lo"zio" passerà una sola volta dove Cerveteri con 3 biglietti chilometrici che aveva nel portafoglio già timbrati, una frase ("già visto")e la cazzata che eravamo in una fantomatica lista dei doriani riuscirà incredibilmente a mandare via lo Zio(ma come fa?)  . Arriviamo a Messina non di prima mattina ma con un sostanzioso ritardo dovuto ad un incidente sul tragitto avvenuto nella notte.

Ci imbarchiamo nel traghetto dove la tratta dello stretto, tra un arancino ed una birra passa in un attimo. A Messina attendiamo il cambio del treno sul binario, treno che arriva quasi subito, saliamo e qui signori giù il cappello al signor Cerveteri: che spettacolo ragazzi! Entriamo in vari scompartimenti e in ognuno c'è puzza di qualcosa. Comunque per farvi capire si va dalla puzza di piedi alla classica puzza di merda, passando però per la puzza di olive e polvere che solo pochi intimi conoscono (Vocione docet) e Cerveteri faceva la scena del matto con frasi tipo"Lavatevi i piedi"o "non vi cacate sotto", fino ad arrivare alla malcapitata famigliola partenopea con la quale attacca bottone raccontandogli tutte le puzze che gli erano capitate fino ad arrivare in quel punto del treno e, quando la signora ha osato controbattere il Cerveteri con la frase"ma a te non capita mai che puzzano i piedi?", il Cerveteri ribatte con la frase che penso entri di diritto negli annali degli Ultrà Lodigiani"Signò, sui piedi mia ce poi pure magnà!"...non aggiungo altro, giudicate voi!

 Arriviamo intorno alle 12 a Barcellona dove dalla stazione si intravedono i riflettori dello stadio ma scopriremo che la vicinanza era solo un'illusione ottica visto che dopo un po cisi accorge di aver camminato almeno tre chilometri. Fortunatamente due ragazzi dell'Igea ci raccattano per strada e ci danno uno strappo fino allo stadio. Entriamo nello stadio vuoto, visto il largo anticipo, mettiamo le pezze e salutiamo bomber Semplice che stazionava a bordo campo. Alla fine, ad inizio partita, a sorpresa siamo un  po di più a tifare Lodigiani nel settore, una decina per la precisione. Inizia la partita, abbastanza gradevole nel complesso per essere uno 0-0; se avessimo vinto comunque non avremmo rubato niente, ma il pari ci può stare, ma non sono Bruno Longhi che vi racconta la partita, ma ci fa piacere raccontare che finita la partita l'intera squadra è venuta sotto al settore a salutarci (finalmete!). Al ritorno altri due ragazzi dell'Igea si offrono di accompagnarci alla stazione; veramente disponibili, grazie di tutto! Si torna a Messina e si prende il traghetto a Villa San Giovanni. Esce fuori definitivamente la storia di Robertino, ovvero: vi spiego il tutto, noi stazionavamo in stazione (scusate il gioco di parole) con le sciarpe al collo suscitando la curiosità della gente che si avvicinava per sbirciare ed origliare; siccome era una situazione alquanto seccante, il genio di Cerveteri tira fuori la storia di Robertino: in pratica lui ci domandava: "Lo sai che ha fatto Robertino?", e noi:"No, che ha fatto?" e Cerveteri:"Ha infilato un bastone in culo alla nonna per 20 euro!", col tutto che veniva detto naturalmente ad alta voce, in modo tale che i curiosono si allontanassero scandalizzati!

Comunque presto ci si imbarca sul treno per Roma, dove il viaggio procede tranquillo tra cazzate, sonnellini e cancelletti, fino a Cassino, dove stavolta Cerveteri non riesce a gabbare lo"zio", pur essendo muniti di biglietto (anche se fino a Paola) e si fa multare; noi altri invece ce la caviamo e ci stecchiamo un biglietto da Caserta.

All'albeggiare si raggiunge finalmente la città eterna dove ci salutiamo e raggiungiamo ognuno le proprie dimore. Chiudo con la frase di rito:"Anche questa è ita!". E annamo!

 

Lorenzo-Ultrà Lodigiani