Racconto di Stefano

Carnevale di Ivrea 2002...eccoci ancora qua! Con grinta e determinazione siamo pronti a ripartire per questa avventura che ci ha emozionato non poco lo scorso anno, questo è poco ma sicuro! Dovevamo essere in tanti a partire, invece siamo solo in 3, io, Vocione e Cerveteri, ringraziando perché quest'ultimo si è aggiunto nelle ultime ore...ma alla fine chi se ne frega di chi non viene, il bello come sempre è esserci, presenziare, distinguerci alla grande! 

Io e Vocione ci vediamo alle 23.20 dallo stadio Flaminio, dopo 20 minuti eccoci alla stazione Ostiense dove ci aspetta Don Cerveteri, già pronti a partire...è ormai notte ma non fa freddo, anzi, si sta bene, la primavera è ormai alle porte e la sentiamo sulla nostra pelle, per partire non dobbiamo neanche imbottirci! Tutti e 3 abbiamo le sciarpe del gruppo, dando abbastanza nell'occhio! Il treno parte alle 00.15 con grande puntualità, da subito ci accomodiamo in prima classe..."E'casa mia!", afferma Cerveteri, sistemandosi sbruffonamente sulle comode poltrone dell'Intercity notturno. Ah, siamo completamente senza biglietto. Dapprima spegniamo la luce per evitare qualche zio premuroso che magari vedendo che dormiamo non ci sveglierà, ma non sarà così! Praticamente passa quasi subito uno Zio di chiare origini napoletane, e ci chiede il biglietto, noi gli diciamo che stiamo con degli amici coi quali è stato fatto un biglietto cumulativo, solo che i nostri fantomatici amici, che ovviamente hanno il biglietto, sono andati a prendersi da bere e non li abbiamo più visti. Lo Zio non troppo convinto dice che vedrà, per un po non saremo più disturbati, pensando quasi di averla fatta...la realtà è che la scusa non ha retto, e non abbiamo fatto i conti con l'oste...lo Zio ripassa e ci chiede come mai non ha visto nessuno, Cerveteri prova a insistere dicendo che i nostri amici si saranno sistemati da qualche parte e Cerveteri lo invita a cercarli insieme...io e Vocione ci facciamo i cazzi nostri e rimaniamo, dopo un po decidiamo la fuga nei cessi lasciando un bigliettino che siamo andati in seconda classe (problemi di Cerveteri), solo che proprio mentre ci stiamo alzando irrompe alla grande lo Zio con Cerveteri che gli ha raccontato la verità...a questo punto proviamo a raccontare scuse su scuse, con Cerveteri che fa discorsi parafilosofici allo Zio ("E'colpa di Bossi e del governo se siamo senza soldi"), gli facciamo vedere i portafogli vuoti, diamo grande prova di sbruffonaggine, anche troppa! Lo Zio ci obbliga ad andarcene in seconda ritirandoci i documenti, il bello è che come varchiamo la seconda lo Zio chiude pure la porta per non farci più tornare in prima...se ne va coi nostri documenti dicendo che ci farà scendere chiamando la Polfer! Ci saranno due tentativi di riprenderci i documenti, il primo si concluderà con un diretto"Vaffanculo"di Cerveteri al controllore, il secondo tentativo invece è proprio prima di Grosseto, quando arriviamo al controllore Cerveteri ad alta voce dice "Eccolo là il bastardo", senza avvedersi che prima c'era un altro Zio che ha sentito tutto. Scesi dal treno riabbiamo i nostri documenti, scatta una discussione per il "Bastardo" che l'altro Zio ha sentito ("Come ti permetti, sono una persona rispettabile"è la risposta di Cerveteri) ,cerchiamo di risalire, ma lo Zio ci bracca senza mollarci nemmeno un attimo, tanto sta che non riusciamo a risalire. Prima di ripartire lo Zio si becca una scarica di mega insulti in primis da me e Vocione, da Cerveteri ha già subito abbastanza prima.

La situazione è attualmente la seguente: sono quasi le 2 di notte, siamo a Grosseto, il prossimo treno riparte tra due ore...che si fa? Cerveteri propone lo Stadio Tour a Grosseto, purtroppo finiamo allo stadio del Baseball e non in quello di calcio, quindi verso le 3 e qualcosa rigiungiamo alla Stazione, dove Cerveteri si abbiocca, io e Vocione facciamo i padroni della stazione sbeffeggiando i pochi presenti e raccogliendo chilometrici (troveremo anche una borsa nel secchione ma senza niente dentro). Un po non neghiamo che ci prende a male, il treno sta per tardare 15 minuti che poi diventano 20, decidiamo che oltre la mezzora si torna a Roma. Il treno per fortuna non subisce altri ritardi. Saliamo e notiamo un intero vagone chiuso, lo forziamo ed entriamo richiudendolo...fa freddo ma almeno viaggiamo con la certezza che nessuno ci beccherà mai là dentro...il bello è che gli zii entrano pure in ispezione ma con le tendine chiuse non ci vedono né controllano...ci svegliamo a Viareggio, e ci accorgiamo che non siamo i soli nel freddo vagone "fantasma" (avevamo pure paura di essere sganciati da qualche parte essendo all'ultimo vagone), ci sono altri Portoghesi che però scendono presto e lasciano la porta aperta. Lo Zio, dopo Pisa, insospettito, se ne accorge, e con una Zia (che riceve non pochi apprezzamenti, non male veramente) ci caccia...passa praticamente subito, e ci manda anche via dalla prima classe. Entriamo in seconda in uno scompartimento dove c'è una sola persona...da annotare che costui subirà qualcosa, ma in media Ultrà Lodigiani si può dire che avevamo appena iniziato a farlo sentire a disagio, ma manco tanto, come passa lo Zio per farci il biglietto coglie l'occasione per fare una fuga degna del sorano, nemmeno avessimo l'AIDS! Comunque ecco lo Zio, ci chiede dove siamo saliti e chiaramente gli si dice Pisa, il controllore ci spara 44 Euro a testa, poi dice che ci viene incontro se gli diciamo la verità. Stavolta intervengo io dicendo che ci hanno fatto scendere a Livorno perché senza soldi e da là siamo risaliti, destinazione Genova. Lo Zio alla fine ci spilla 8 Euro a testa per un La Spezia - Genova, a noi chiaramente va benissimo! Si può andare a dormire in tutta serenità, tranne la Zia di prima che ripassa dopo Genova ma gli diciamo che abbiamo sbrigato la pratica col collega! Perfetto, dormendo arriviamo a Torino, ci svegliamo e ad accoglierci è una splendida giornata primaverile senza neanche una nuvola, ormai sono le 9. Scendiamo dal binario e accanto a noi c'è il treno per Aosta, nel quale posiamo subito i bagagli, Cerveteri si piazza, io e Vocione andiamo a far colazione ed il chilometrico. Facciamo prima i biglietti alle macchinette dove possiamo inserire codici di carta verde fasulli (basta che digiti un codice qualsiasi e te lo prende) fino a Chivasso, ma al primo la macchinetta non dà il resto...morale: vari minuti allo sportello FS per avere il rimborso del resto che otteniamo, chilometrici dell'edicola e via sul treno! La prima cosa che facciamo è andare nei bagni a cambiarci con le nostre divise a conferma di quelle dello scorso anno...per me impermeabilone verde non lavato dallo scorso anno (figuratevi com'era), felpaccia, jeans che non mettevo dal Liceo, scarpacce da ginnastica e stavolta marsupio per essere sicuro di non perdere niente! Per Vocione parla invece la sua divisa da meccanico, anche questa confermata dalla scorsa Battaglia. Tornati ai posti vediamo la gente che ci schifa ( e ce credo!) e Cerveteri che ha mollato i nostri posti per far sedere 3 piccole bagascie con le quali non concluderà nulla, noi ci mettiamo accanto a due persone schifatissime, bersagliando non di rado Cerveteri ad alta voce. Il viaggio fino a Chivasso è breve , siamo subito fuori legge e ovviamente lo Zio è avvistato appena dopo Chivasso...si decide per il cesso ma Cerveteri decide di superare da dietro il controllore mentre controlla i biglietti...incredibile ma vero ma la strategia ha un gran successo,  lo aggiriamo e per sicurezza io e Vocione ci chiudiamo al cesso...non Cerveteri che se la scoatta con una ragazza conosciuta là e per farsi notare prende fragorosamente a calci la porta...che boro!!

Finalmente si scende a Ivrea, e già ci prende bene. Sono circa le 12, è ora di pranzo. Finalmente incontriamo la nostra guest star, il Vicentino, giunto appositamente da Vicenza con furore, subito, per non far dimenticare la sua generosità, offre 2 panini a Cerveteri, uno a me, e bibite a tutti, mentre Vocione è più rustico con la roba che si è portato da casa. Davanti a tutti poi il Vicentino indossa la sua divisa...mimetica impermeabile integrale dell'esercito (roba da arresto), casco da rugby e passamontagna, da subito verrà notato più o meno da tutta Ivrea! Ma verremo notati tutti perché dalla stazione fino alla piazza dove combatte la Morte andiamo in corteo con lo striscione aperto e scandendo i nostri cori con le gente che ci guarda a dir poco sbigottita, ma noi procediamo orgogliosi di distinguerci ancora una volta!

Piccolo flashback: avendo avuto ufficialmente prezzi troppo alti dagli Arduini avevamo deciso, tramite contatti, di battagliare con la Morte, e all'inizio siamo sbarcati ad Ivrea convinti di combattere proprio con la Morte stessa. Arrivati in piazza cerchiamo interlocutori ma ancora non ci sta nessuno, decidiamo quindi di farci un giro per Ivrea, stavolta molto breve. Tornando alla piazza della Morte vediamo un gruppo di guardie, gli cantiamo la nostra musichetta alla Stanlio & Ollio e riceviamo in cambio delle occhiatacce d'odio come per dire "L'abbiamo capito che siete Romani!". Subito dopo, a Piazza Ottinetti, incontro con alcuni degli Arduini che ci riconoscono, inizia un cordiale scambio di battute con alcuni arduini che ci invitano a battagliare nuovamente con loro...beh, siamo indecisi, il problema è il prezzo. Alla fine parliamo con Alessandro, nostra vecchia conoscenza degli Arduini, e riesce a sistemarci con una piccola offerta, piccola per me e Vocione, nulla per Cerveteri (che non battaglia) e proficua per il Vicentino in quanto è stata fatta in base al reddito! Il Vicentino però riceve anche il foulard degli arduini, che più in là riceveremo orgogliosamente anche noi! Regolarizzata senza traumi la nostra posizione, infinita è la gentilezza degli Arduini, che ci offrono alcolici di tutti i tipi, in particolare il rinomato Barbera che noi Ultrà Lodigiani adoriamo! Ma ecco che passano i primi carri, io e Vocione stavolta ci caliamo subito sotto ai carri, il Vicentino non è pratico della battaglia e continuando a seguire il carro anche nella zona degli scacchi viene richiamato da noi in maniera che non lo faccia qualcun'altro al posto nostro! Dopo questa breve parentesi la nostra battaglia continua...e ragazzi, quante sveglie prendiamo! Io in primis riceverò botte ad entrambi gli occhi, Vocione e il Vicentino se la cavano sicuramente molto meglio di me, io però stavolta sarò l'unico a non soffrire la stanchezza post battaglia! Intanto Cerveteri ci guarda da dietro la rete e scatta foto verso di noi.

Anche quest'anno arriva la pausa a suon di vin brulé, e per il secondo anno consecutivo ribadisco che il vin brulé fa davvero schifo. E' verso le 18 che con l'ultimo carro ce ne andiamo...il Vicentino ce lo perdiamo, verrà invitato a salire sul carro degli Arduini come personaggio dell'anno di questo carnevale nella squadra, ma il Vicentino declinerà per stringere la sua amicizia coi ragazzi del Terror Machine Ivrea ( la simpatia che unisce i nostri gruppi va oltre l'immaginabile ormai).

Salutiamo tutti e gli Ultrà Lodigiani se ne vanno tutti insozzati di arance e lasciando, crediamo, un buon ricordo da parte degli Arduini. Quest'anno rispetto allo scorso anno siamo stanchi si ma in confronto non tantissimo, mentre Cerveteri più pulito che mai afferma di essere un signore. Anche quest'anno ritiriamo le borse dal solito bar e...sorpresa, i bagni di Ivrea sono chiusi!!! Fortuna che troviamo proprio davanti ai bagni una fontanella dove possiamo tranquillamente lavarci. Ci spogliamo nel bel mezzo della stazione rimanendo anche in mutande, ma per noi l'unico vero problema è quello dell'acqua gelata...per me un problema in meno è avere i capelli corti, lo scorso anno non mi si asciugavano più...e quest'anno mi sono ricordato lo shampoo ma dell'asciugamano nemmeno l'ombra! Qualcosa bisogna sempre scordarsela.

Infine l'ultimo scorcio di permanenza ad Ivrea lo passiamo nel bar della stazione dove il mitico Cuzziol viene a farci visita e mantiene la promessa di darmi gagliardetto, berretto, tessera ed adesivi degli Arduini, veramente gentile, regalargli il mio berretto della Lodigiani mi è sembrato veramente il minimo! Dopo averlo salutato rieccoci di nuovo sui binari da veri portoghesi...a sorpresa fino a Torino non passa nessuno, mentre un signore alquanto "ingombrante"verrà preso di mira di rado dai tre Ultrà Lodigiani che di dormire non ne volevano proprio sapere! Arrivati a Torino abbiamo quasi 3 ore di pausa per mangiare un po al bar della stazione, e verso le 20.30 siamo già sul treno che partirà alle 22, facendo 3 biglietti fino ad Alessandria (ridotti con codici di carta verde inventati). Io scendo per parlare un po con la mia ragazza al telefono, Cerveteri e Vocione rimangono in treno.

Partito il treno il controllore passa poco prima di Alessandria (che culo) e fino a Genova arriviamo tranquilli e si dorme a tutto spiano. Un nuovo Zio ripassa dopo Genova, e qui entra in gioco la maestria di Cerveteri che afferma che il collega di prima gli ha fatto un biglietto "senza prezzo"(non so cosa cavolo significhi ma credo che coincida con un verbale, comunque lo zio ha capito benissimo) prendendoci solo nomi e cognomi senza lasciarci pezzi di carta...lo zio la beve pur affermando che la pratica non è delle più corrette, e se ne va, non so se perché l'ha veramente bevuta o perché voleva evitare di perdere tempo con tre veri zingari). Dopo Pisa passerà un ultimo zio a cui racconteremo la stessa pappardella e pure lui la beve con molta disinvoltura. Sono le 4.30 di mattina quando arriviamo alla stazione Ostiense, esattamente da dove siamo partiti. L'avventura è terminata, anche quest'anno siamo stati semplicemente dei grandi a divertirci, a presenziare, a battagliare e, ovviamente, a non spendere un cazzo (e quest'anno non abbiamo speso veramente nulla!). Bella!

 

Stefano - Ultrà Lodigiani