"Voce in Capitolo"numero 58

 

Dieci persone che parlano fanno piu’ rumore di 10000 che stanno in silenzio (Napoleone)

 


Anno nuovo...vecchio stampo! 

Cosa è rimasto del movimento ultra’? Quante volte mi sono fatto questa domanda, molte volte mi sono dato anche una risposta cercando in vari gruppi quella mentalità che una volta faceva ribrezzo alla gente comune ma che ci faceva davvero sentire gli ultimi ribelli, gli ultimi romantici e gli ultimi detentori della sincerità ...nulla da fare, saranno rimaste a malapena 4-5 tifoserie che possono forgiarsi del termine ULTRA', tra queste annovererei sicuramente atalantini, bresciani, genoani, leccesi e pescaresi (per la gioia di Vocione).lo ho appena 16 anni e sto crescendo con il mito del CUCS, da bambino mio padre mi portava allo stadio, in tribuna, ed io passavo più tempo a guardare la Curva Sud con i suoi tamburi e le sue bandierone, che a guardare la partita, tanto che mi ricordo le arrabbiature di mio padre che diceva "Aoh la prossima volta te pijo er bijetto pe' la curva e te ce manno da solo..."addirittura mi ricordo che una notte, dopo 3-4 mesi dallo scioglimento degli Ultra’ Roma sognai che entrando in curva erano riapparsi i cari e vecchi tamburi e i ragazzi del Commando stavano montando lo striscione, tutti naturalmente erano vestiti in maniera trasandata e avevano negli occhi quella grinta e quella cattiveria che oggi non vedo più, altro che cortei in nome dello slogan LIBERTA' PER GLI ULTRAS, altro che Progetto Ultra, politica, tifo commerciale e stronzate varie...vi rendete conto questa gente quanto ha fatto diventare piccola ed insignificante la parola ULTRA'? Per non parlare poi di quei gruppi che si concedono alla televisione, ai giornalini speculatori (ogni riferimento a Supertifo e puramente casuale...) e che predicano la non violenza, e bravi ipocriti! Ma allora perché non vi affittate un'aula del Parlamento e con quelle merde dei politicanti non emanate decreti contro voi stessi???Oppure vogliamo parlare di chi tutte le domeniche spreca 20 minuti di tifo per i cori contro le forze dell'ordine e poi dopo Nassyria fa scrosciare applausi, inni d'1talia e tricolori, allora tanto di cappello a livornesi e mantovani, quanto meno in quell'occasione hanno dimostrato un briciolo di coerenza... io personalmente nell'occasione del minuto di silenzio a scuola sono uscito dall'aula trasgredendo il medesimo, perché vedo nella coerenza con se stessi un valore fondamentale, pero’ poi ognuno ha la libertà di concepire la parola ultra nel modo che crede più appropriato, ma a me i pseudo-ultra hanno fatto sempre venire da vomitare, ma più andiamo avanti e più si moltiplicano, basti vedere, come si entra in curva credendo di stare davanti a Sky e ci si ecciti solo per una bella azione di qualche mercenario, certe volte mi sembro scemo quando mi fomento anche sotto di 2 gol...ma questa mia sensazione dura solo pochi istanti, perche poi realizzo che sono loro gli scemi, sono loro i figli della moda, sono loro che ragionano con il cervello della massa, è gente come costoro che odio, gente che si ripara dietro la parola Ultra’ (anzi loro preferiscono definirsi ultras...) non capendone neanche il minimo significato, basta rivoglio le vecchie generazioni, rivoglio gli zotici negli stadi, rivoglio quelli che hanno i coglioni solo per agire e non per parlare o scrivere accordi di non belligeranza con questa e con 1'altra tifoseria, insomma rivoglio gli anni '70-'80...E' per tutti questi motivi che col passare del tempo mi sto affezionando sempre di più al nostro gruppo e sono sempre più orgoglioso di essere un Ultrà Lodigiani, gia il nome mi arrapa senza quella S che oggi va tanto di moda nelle curve nostrane; è stata la prima cosa che notai quando ai margini di una noiosa Lodigiani-Roma entrai in campo per venire sotto a quello che poi sarebbe diventato anche il mio settore, per far conoscenza con il gruppo e Giorgio m'invitò a venire in occasione della prima di campionato col Gela, e da allora la mia mentalità vecchio stampo e cresciuta in maniera esponenziale, anche grazie al tamburo, ebbene si, può sembrare una stronzata ma ho sempre avuto la mania del tamburo in curva (QUESTO E" UN TACITO APPELLO A NON TOGLIERLO MAI!)...Poi insomma diciamocelo, quanti gruppi se si trovassero nella nostra situazione avrebbero gia mollato, magari con scuse del cazzo...ma come dice un "nostro" coro sull'inno inglese "NON MOLLEREMO MAI!", e quel mai vorrei che fosse eterno, perché a volte quando da qualche veterano sento vociferare di un possibile scioglimento spero sempre che stia scherzando perché il nostro scioglimento vorrebbe dire la fine di un pezzo di storia del tifo capitolino, perché false modestie a parte, se sulle t-shirt abbiamo stampato "ULTIMI ULTRA' Dl QUESTA CITTA'" ci sarà un motivo, no???Se tappezziamo la citta con la scritta VECCHIO STAMPO ci sarà un motivo, no?? Vorrei che tutti i componenti del gruppo, soprattutto i miei coetanei portassero al Flaminio il veleno che portiamo io ma soprattutto la vecchia guardia del gruppo, troppe volte vedo gente (e mi riferisco sempre ai miei coetanei!) che entra allo stadio svogliata e crede di stare a Villa Borghese a fare un pic-nic, cari ragazzi io sto imparando una cosa, il Flaminio è una trincea e noi Ultrà siamo i guerriglieri, quindi dobbiamo collaborare tutti per vincere le nostre battaglie! Possibile che certa gente quando viene allo stadio non senta il bisogno di sfogarsi e di gridare? Mi sono rotto il cazzo di sentire certi discorsi di gente che quando sta dietro il nostro striscione la pensa in un modo e quando solca i cancelli dello stadio la pensa in maniera diametralmente opposta e chi abitualmente nei dopo partita parla con me sa bene di chi parlo... (No Lunghezza non ce 1'ho con te!) cosa mi sta a significare questo comportamento? A me suona tanto come una presa per il culo nei confronti di chi ci crede veramente nel nostro gruppo (e per fortuna siamo in maggioranza!), allora mettiamola cosi' se non lo volete fare per voi fatelo almeno per chi fa sforzi sovraumani per la Lodigiani (io naturalmente non mi ci metto essendo un nuovo arrivato), fatelo per chi si andrà a fare trasferte proibitive come Gela, Barcellona P.d.G. e si è fatto Ragusa e Brindisi, e grazie a loro che noi Ultrà Lodigiani esistiamo e anche se scanzonato, siamo un ottimo gruppo; poi se invece c'e anche qualcuno che lo vuol fare per se stesso, allora tutte le incazzature settimanali ed i torti che questo mondo materialista ci fa li sfogasse per la nostra Lodigiani, pensate sempre ai testi delle "nostre canzoni, ROMPIAMO E SCONVOLGIAMO... almeno noi continuiamo ad essere una piccola realtà, ma con una grande mentalità... quella Ultrà! Continuiamo a fregarcene di chi ci ride dietro, di chi fa moda allo stadio, di chi commercializza la propria fede, di chi scambia gli spalti per Montecitorio, ma soprattutto continuiamo ad essere fieri di essere chiamati ZINGARl... soprattutto da chi crede di essere ultrà solo perché alla chiusura d'esercizio ha un fatturato che gli permette di salvare capra e cavoli e sfamare la propria famiglia! Chiudo questo mio primo articolo augurando buon anno a tutti e ricordando: ANNO NUOVO... VFCCHIO STAMPO. PROVOCATORI, TEPPISTI, ULTRA', UN SOLO GRIDO...GUERRIGLIA SARA'!

Simone - Ultrà Lodigiani 1996


Fare selezione 

In questo momento contano poco le chiacchiere sulla nostra squadra visto che, per tutti noi, deve passare in primo piano tutto l’insieme di problemi a cui bisogna far fronte nel nostro gruppo: scarsezza di unità, ricambio minimo, disinteresse enorme da parte di quelli che sono componenti solo in teoria, il fatto che quest’anno la serie A ci è di intralcio più del previsto, vuoi per il calendario, vuoi perché per molti siamo solo uno svago quando la Roma e la Lazio (ma più la Roma) non giocano. Lo zoccolo duro c’è ma si fa fatica ad andare avanti. Inoltre molti dei nostri componenti se ne infischiano delle esigenze del gruppo di fronte alle esigenze proprie (più che esigenze le chiamerei capricci). Fermo restando che non siamo ancora nemmeno minimamente vicini ai livelli della stagione 99/2000 (obrobrio completo), la situazione va valutata ed analizzata fino in fondo. Come ho scritto nel titolo, dobbiamo fare come in discoteca, ovvero selezionare chi deve venire e chi no anche di fronte alla minaccia di rimanere in pochissimi. Chi non ha interesse, chi viene una volta si e dieci no, chi non riesce a fare neanche il minimo sforzo per questo gruppo va semplicemente isolato, perché è ingiusto essere sfruttati da queste persone. Meglio pochi convinti che 1000 pecore. Lo recitava un nostro striscione agli Anconetani, lo diciamo oggi a chi di questo gruppo non gliene frega assolutamente nulla. 

Stefano - Ultrà Lodigiani



Ultrà o ultras: tante chiacchiere, per una lettera

Questo argomento, è sicuramente uno dei più trattati, spinosi, e (s)parlati nell’ambito del movimento negli ultimi anni; soprattutto nella capitale, questa differenziazione ha travolto (e non stravolto) l’intero ambiente di curva. Premetto, che secondo me, si parla di un argomento inutile, un argomento senza basi. Per due semplici motivi: il primo, è che ultrà/s ci si nasce, non li si diventa. Ci si può improvvisare ultrà/s, per un dato periodo dell’esistenza, ma molto probabilmente un giorno torneremo ad essere quelli che la società ci impone (un po’ come in “A CLOCKWORK ORANGE” di Antony Burgees). Perché ultrà/s non è solo stadio e tifo, è una sorta di ribellione interiore che è innata in noi, ultrà/s è veramente un estraneo al mondo civile, e quindi una cosa a definirsi tali, e una cosa è esserlo (il sottoscritto, molto probabilmente non lo è). Quindi, tornando al discorso originario, molti di quelli che ne (s)parlano a (s)proposito, né sanno poco o niente. Il secondo motivo invece, è quello più oggettivo in merito, ma qui rientriamo nella polemica. I gruppi, che nel tempo hanno “secolarizzato” il termine ultrà, facendo pesare la S, sostengono che ultrà è riferito ai vecchi canoni del tifo, cioè il tifo di stampo italiano. Per intenderci, tamburi, bandieroni ecc…tutto quello che insomma, fa molto folklore, e si addice agli anni ’70. Mentre chi si definisce ultras, si rifà comunque, a un tifo di stampo oltremanica, cioè zero tamburi, non striscioni ma stendardi curati ecc…, quindi si prendono come modello le terraces inglesi. Quindi semplificando il tutto, ultrà =anni 70/80, ultras=90/giorni odierni; o perlomeno questo è quello, che i più pensano. Primo errore: a differenza di quanto si può pensare, i gruppi ultras trent’anni fa non si chiamavano tutti ultrà, anzi. Per fare un esempio, abbastanza concreto, potremmo parlare dei blucerchiati o dei granata, che hanno la dicitura ultras già da quegli anni. Quindi, il discorso non fila molto, poiché esistono gruppi che già si definivano ultras, e avevano (in alcuni casi conservano) i “tratti somatici” tipici delle tifoserie di stampo italiano. Secondo: lo stile delle terraces, nonostante tutto, non è riuscito a sbarcare in pieno in Italia, e il discorso è molto semplice: i gruppi sono (meglio dire erano) così, perché formati da inglesi stessi. Mi spiego meglio, l’italiano è italiano, ed è difficile impostarlo in un certo modo. Lo si può fare con un gruppo, ma inquadrare una curva intera verso un determinato stile è addirittura impossibile (per fortuna, direi, dato che millantiamo tanto le nostre radici). L’unica tifoseria, che nel tempo, ha dimostrato longevità a riguardo, sono i veronesi; pur conservando dei tratti, che sono inesistenti in Inghilterra (ad esempio l’uso del megafono, in Inghilterra cosa mai vista). Quindi, se ultras vuol dire proprio “British Style”, sono pochissimi gli esempi che hanno avuto successo. Tutti, in fin dei conti, pur rimarcando la S, hanno tralasciato qualcosa di ultrà: i friulani, bravissimi negli stendardi, usano i tamburi, stessa cosa vale per gli interisti, fiorentini ecc…oppure la Nord di Roma, che col tempo ha rinunciato agli stendardi sulla balconata, per tornare allo striscione. Nel bene, o nel male, pochi sono riusciti a essere del tutto radicali. E la stessa cosa, accade anche all’inverso: mi vengono in mente gli oriundi, pressanti nel definirsi vecchio stampo, ma che con il gruppo Supporter, stanno cominciando a raccogliere le novità in giro da anni (partendo già dal nome stesso); oppure i napoletani, additati dai più come icona del vecchio stampo, ormai sono “meno napoletani” di tante tifoserie (pensa che assurdità). Io faccio parte di un gruppo, i quali fondatori, hanno rimarcato ultrà. Secondo me rimarcarsi è sbagliato, perché pressoché nulle le differenza tra i due termini, e il tempo l’ha dimostrato. Non per passare per eretico, ma uno come me che crede, che nell’organizzazione in crew di una tifoseria, si trovi la salvezza del mondo ultras, non a problemi a definirsi in entrambi i modi. Quindi è sbagliato, sia chi rimarca in modo ossessivo l’idea d’oltremanica, e chi si fa fotografare con una sciarpa in testa, una al collo, una sul braccio, e una sulla gamba (ogni riferimento a Vocione, è puramente casuale). Saluti…

Quirino - Ultrà Lodigiani


I titoli sulla Lodigiani nella stagione in corso ( II parte )

LODIGIANI-IGEA VIRTUS 0-0 

“Lodigiani nelle sabbie mobili: quinto pari casalingo” ( Il Messaggero ) 

“Logico che a finire sul banco degli imputati sia la conduzione tecnica” ( Il Messaggero ) 

“Lodigiani non punge” ( Il Tempo)

BRINDISI-LODIGIANI 2-1 

“Lodigiani: l'apatia inizia già all'ottavo” ( Il Messaggero ) 

“Lodigiani, otto minuti da incubo” ( Il Tempo )

LODIGIANI-FIDELIS ANDRIA 0-2 

“Lodigiani: traballano Morrone e Fratena” ( Il Messaggero ) 

“La sconfitta ha lasciato strascichi pesanti in seno alla Lodigiani” ( Il Messaggero ) 

“Il vertice della società si è riunito in una riunione fiume terminata a notte fonda” ( Il Messaggero ) 

“Quello che ha lasciato di stucco è la prestazione indecente della squadra romana” ( Tuttalac )

 “Atto d'accusa la formazione” ( Tuttalac )

 “Da sempre la Lodigiani ha valorizzato gli under 21. Oggi nessuno di loro era in campo dal 1'” ( Tuttalac )

 “Lodigiani senza attenuanti,Fidelis Andria a spasso” ( Il Tempo ) 

“La Lodigiani tocca il fondo” ( Il Tempo )

LODIGIANI-TIVOLI 0-0

 “Allenatore nuovo, Lodigiani vecchia” ( Tuttalac )

 “Lodigiani e Tivoli non si fanno male” ( Il Tempo ) 

“Dossena:<Pensavo peggio>” ( Il Tempo ) 

“La gara ha fatto vedere davvero poco” ( Il Tempo )

CAVESE-LODIGIANI 0-0 

“Lodigiani, il sogno s'infrange sulla traversa” ( Il Messaggero ) 

“Lodigiani, funziona la terapia d'urto di Dossena” ( Il Tempo ) 

“E' mancato soltanto il gol” ( Il Tempo ) 

“La formazione laziale conquista un punto esante affrontando a viso aperto gli avversari” ( Il Tempo )

LODIGIANI-GIUGLIANO 2-3 

“Per la Lodigiani una sconfitta che brucia, ma è questa la strada per la ripresa” ( Corriere dello Sport ) 

“I Biancorossi hanno perso una gara in cui meritavano almeno un punto” ( Tuttalac ) 

“Lodigiani, che peccato” ( Il Tempo ) 

“La migliore Lodigiani vista al Flaminio in questa stagione” ( Il Tempo ) 

“Nel giorno in cui si sblocca l'attacco, cede la difesa” ( Il Messaggero )

PALMESE-LODIGIANI

 “Impresa Lodigiani” ( Il Tempo ) 

“Brava e sfortunata la Lodigiani di Beppe Dossena” ( Il Tempo )

 

La storia è stata sempre la stessa per questa seconda parte del girone d'andata, stessi allenatori e stessi risultati, fino al fatidico match coll'Andria sulla panchina c'era ancora Fratena e Morrone e la sconfitta ha causato il loro esonero, in quelle partite la Lodigiani giocava in modo estremamente noioso ( come coll' Igea), oppure incassava gol a palla ( come col Brindisi ), oppure non giocava proprio e faceva letteralmente pena ( come colla Fidelis )! Il cambio è stato necessario, è arrivato un famoso ex giocatore e un conosciuto allenatore, Dossena, pronti per il riscatto! Il clima è finalmente positivo, da squadra decisa a fare bene e ambiziosa. A parte la brutta partita col Tivoli, inutile commentarla perché non si può rivoltare una squadra in tre giorni, un po' di cambiamento c'è stato sia nella mentalità sia soprattutto nel gioco: la Lodigiani va a pareggiare a Cava dimostrandosi volenterosa e aggressiva, e poi perde in casa col Giugliano giocando bene, segnando e finalmente facendo divertire il Flaminio. Nella partita che chiude il girone d'andata, contro la Palmese, la Lodigiani ha giocato bene ma ha raccolto solo un punto e a parte tutto va bene così. Comunque oggi con il Vittoria comincia il girone di ritorno e abbiamo l'occasione di fare un salto di qualità necessario ( vincendo e giocando bene ); se il cambiamento non ci sarà saranno veramente guai…

Pietro - Ultrà Lodigiani


Sconfitti dai tempi moderni 

Questo articolo non vuole essere né una critica, né una predica, né un attacco contro questa o quella persona del gruppo. Ma è solo il mio modo di vedere le cose all’interno di questo gruppo. La mia riflessione parte, come accade spesso, dal rivedere le foto del tifo della Lodigiani, dalle più vecchie fino alle più recenti, per arrivare ad accorgersi che questo gruppo cambia radicalmente di anno in anno, e il cambio di numerose facce, per dirla breve, è sempre una sconfitta per il nostro gruppo, è un fallimento, perché le persone che prima ci seguivano con più o meno entusiasmo, hanno deciso di rompere ogni rapporto col nostro gruppo. In genere per sempre. Così come si vede, nel nostro gruppo, gente che cambia completamente; per carità, non è peccato cambiare, ma è nell’ordine naturale delle cose, ma, un cambiamento , in genere, è sempre controproducente rispetto alla logica nel nostro gruppo. Quindi partendo dal presupposto che ogni anno, pur andando avanti, vi è un gran fallimento dei nostri propositi, la domanda poi nasce più che spontanea: a cosa è dovuto il fallimento dei nostri principi, dei nostri ideali, della nostra linea? La domanda ha una risposta che nasce da molto lontano, da quei pionieri che quasi 10 anni fa hanno iniziato un discorso lungo, tortuoso, serio, scanzonato, e divertente allo stesso tempo. Quelli del’96, di cui sono quasi l’ultimo superstite, si sono tutti rifatti ad una vecchia mentalità nel seguire la Lodigiani, quella che è la vera mentalità ultras di tutti i tempi. Ovvero l’essere pronti a qualsiasi sacrificio per la propria squadra, l’essere uniti al di fuori dello stadio, il tutti per uno uno per tutti, ma anche un senso di superiorità indescrivibile nei confronti dei comuni mortali che non appartengono al nostro mondo, lo sfidare le regole costituite, essere quasi degli eversivi in un mondo che definisce sempre più chi devi essere e come ti devi muovere. L’essere spavaldi anche quando tutto ti è contro, il concetto di fregare sempre chi non è del tuo gruppo o chi non appartiene alla tua cricca, l’essere a volte presuntuosi e irriverenti, la sfida a tutti quei perbenisti che ti vogliono imporre regole basate rigidamente sull’ordine sociale. Tutto quest’insieme è forse qualcosa di troppo complicato, di troppo anche assurdo per essere concepito. Gli Ultrà Lodigiani hanno proposto, per dirla breve, e in parte continuano a proporre, per chi lo vuole, il modello di vivere la giovinezza così come deve essere, con la voglia di affrontare tutto e tutti e di fregarsene di tutto e di tutti. Ultrà Lodigiani è sempre stato un modo di divertirsi che il 99,9% della gioventù di oggi non conosce. Ultrà Lodigiani vuol dire tranquillamente tirare fuori ogni lato di se stessi, bello e brutto, e contemporaneamente, non conoscere mai la stanchezza di fronte a nulla, vuol dire unire le mentalità dei componenti quando serve per essere invincibili anche quando le cose vanno male. Quella degli Ultrà Lodigiani è sempre stata solo una delle tante versioni di vivere la propria giovinezza, non le può coprire tutte, e soprattutto chi sta negli Ultrà Lodigiani ha a che fare, nella vita di tutti i giorni, con realtà del tutto diverse da quelle della vita quasi cameratesca di un gruppo ultrà. E’ normale ed è giusto che sia così, altrimenti non avremmo altre amicizie nella vita, né una vita sentimentale, né una familiare, né una educativa e via dicendo. E forse è qua che sta la mia risposta alla domanda iniziale: perché ogni anno falliamo? Perché ormai la vita di tutti i giorni ci propone dei modelli di vita e di comportamento che sono completamente opposti a quelli che proponiamo noi. Basti pensare che molte curve in Italia ormai propongono una realtà completamente diversa dalla nostra, non nel numero (quello è scontato), ma nello stesso modo di pensare. Tutte le realtà al di fuori del nostro gruppo (forse escludendo giusto le realtà politiche più estremiste), propongono ai ragazzi di oggi una vita facile, fatta di soldi di papà, dove tutto si può avere, dove dobbiamo essere tutti bravi, buoni, dove dobbiamo metterci tutti il cappottino fino all’ultimo bottone per non prendere freddo, dove non c’è spazio per la contestazione sociale, dove tutti possono essere comprati con qualche telefonino, una realtà dove la televisione ci propone una vita fatta di lustrini, realtà nella quale siamo spiati da migliaia di telecamere e ci dobbiamo tutti comportare bene, una realtà dove dobbiamo pagare tutto e fino all’ultimo centesimo, e se non lo facciamo siamo dei disonesti di merda (e non delle persone che non hanno un lavoro o se lo hanno sono sempre sotto pagate di fronte ad un mondo dove i prezzi aumentano sempre). Insomma, gli Ultrà Lodigiani perdono perché è lo stesso mondo che sta perdendo di fronte all’ordine costituito. Ed è soprattutto la nostra gioventù che perde, diventando sempre più sinonimo di sottomissione e non di ribellione come lo era una volta. In questo articolo ho detto parole troppo grosse, ma che sono l’unica sensata risposta che mi sono riuscito a dare di fronte alle innumerevoli difficoltà del nostro gruppo. Concludo con una massima che usai tempo fa, che ho riusato, e che userò finché anch’io, perso il mio smalto migliore, non alzerò bandiera bianca... ...non è tempo per noi e forse non lo sarà mai!

Stefano - Ultrà Lodigiani


Tifosi ospiti: I Vittoriesi

Altra new entry della stagione è la tifoseria biancorossa del Vittoria, squadra dell’omonima città situata in provincia di Ragusa. Una tifoseria piccola, non numerosa in trasferta (ma più che giustificata dalla distanza e dai mal collegamenti stradali e ferroviari, la nostra trasferta a Vittoria ce lo ha fatto capire), ma ciò nonostante gli Ultras Vittoria seguono da anni con grande passione la loro squadra. Questo gruppo è l’unico che sostiene il Vittoria dal 1993, ha un’ottima organizzazione interna ed una sede propria, bello e vario anche il loro materiale. Finora hanno seguito ovunque le trasferte della loro squadra del cuore. Legame molto forte con i ragazzi di Barcellona Pozzo di Gotto, mentre le rivalità, tutte siciliane, sono rispettivamente Ragusa (il derby più sentito), Milazzo e Gela.


Trasferte Flash 

6/01/2004 Palma Campania: la trasferta campana vede arrivare 6 Ultrà della Lodigiani, per un totale di una decina di tifosi in tutto. Purtroppo nulla la nostra prova corale, qualche screzio con qualche portoghese locale che voleva comandare ma senza successo. Accendiamo alcune torce. Buona prova, pur offerta in poche unità, degli ultras di casa, cantano anche con la squadra in svantaggio. Rispetto allo scorso anno una sorpresa.


Comunicazioni 

-La prossima trasferta, già organizzata, è in terra sicula, a Gela. Il ritorno è in aereo, quindi chi vuole aggiungersi dovrà pagare circa 55 Euro di quota aereo. 

- La prossima gara in casa sarà in casa, probabilmente di Sabato, tra 2 settimane, contro il Castel di Sangro. Dato il legame tra le nostre 2 tifoserie chiediamo di non mancare e di preparare un’accoglienza più che degna ai nostri amici. 

- La prossima trasferta ancora, tra 3 settimane, è Latina, trasferta in cui teniamo ad essere in numero se non altro decente, quindi chiediamo già da adesso di non prendere impegni e venire con noi. 

- Onde evitare problemi di interpretazione, chiariamo da subito che la nostra copertina non è per ostilità contro i tifosi del Vittoria, ma solo perché rispecchia il digiuno, troppo lungo, di vittorie della nostra squadra. Appare chiaro ma non scontato.


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Voce in Capitolo numero 58
Chiusa il 09/01/2004 alle ore 20:43