"Voce in Capitolo"numero 50

 

Dieci persone che parlano fanno piu’ rumore di 10000 che stanno in silenzio (Napoleone)

 



“Voce in Capitolo”per non restare in silenzio

Spesso nella vita ci prefiggiamo dei traguardi che, per una serie di motivi di ogni genere, non raggiungeremo mai. Ma a volte, contro ogni aspettativa, raggiungi traguardi che magari hai sognato ma che mai avresti creduto che alla fine sarebbero arrivati. E’ così per questo numero 50 di “Voce in Capitolo”. Nell’estate del 2000, quando io, Marcello, il TdM, ed in seguito, Danilo, decidemmo la fusione di Ultras ed Official Fans, da subito avvertimmo la necessità di far nascere un nuovo periodico che facesse da organo di informazione autoprodotto, raccogliendo la pesante eredità di O.F.L., arrivata al numero 56 ed anche oltre se consideriamo la continuazione di questa fanzine fatta da un singolo con criteri completamente contrari alla gestione del nostro gruppo (vedi sponsorizzazione della fanzine). Mi ricordo che tutti volevamo scegliere un nome molto originale, qualcosa che ci rappresentasse. Io feci un foglietto con diverse alternative, ma alla fine l’idea vincente fu quella dell’attuale fanzine, “Voce in Capitolo”, appunto. Un nome originale e che faceva ben capire a tutti l’esigenza di comunicare non solo l’attività del nostro gruppo e l’andamento della squadra, ma , soprattutto, i nostri pensieri, i nostri sogni, le nostre delusioni, le nostre speranze. Ed infatti, se avete avuto la fortuna di leggere la nostra fanzine dal primo all’ultimo numero, capirete che la nostra è in primis una fanzine di pensieri, e in queste fanzine c’è un pezzo della vita di tutti noi che vi abbiamo scritto. Abbiamo parlato di un po di tutto in questi 50 numeri, non solo di Lodigiani e di stadio, ma anche di temi extra, per esempio ora mi viene in mente il mio articolo su Wanna Marchi, ma la fanza ha anche toccato picchi di originalità altissimi! Chi non ricorda l’angolo di Pasquino, gestito da Marcello, che, come scrisse Vocione in un suo articolo, è stato qualcosa di unico per ironia ed originalità, vale la pena andare su internet e rileggersi tutti i primi numeri dove c’era questa rubrica. Visto che ho citato Vocione, anche lui ha a lungo collaborato e collabora per questa piccola rivista, ed anche lui ha fatto articoli dove al primo posto vi è sempre stata una dose massiccia di sincerità e mai la minima ipocrisia. E che dire del vecchio angolo del TdM? Inimitabile per il suo pensiero molto controcorrente, rispettoso di nessuno, volgare, blasfemo, così come piace a noi, rubrica che ha fatto sganasciare credo tutto il gruppo dalle risate! Per non parlare del “Chi vuol essere milionario?” che proponeva 13 domande sul movimento Ultrà Della Lodigiani e che viene riproposto eccezionalmente su questo numero! Ma anche, quest’anno, il manuale del perfetto Portoghese, una novità veramente assoluta nel suo genere che ha ricevuto più consensi. Per non parlare degli articoli di colui che ritengo l’anima di questa fanzine, ovvero Quirino, articoli con una scrittura veramente bella, frasi sempre adatte all’argomento, uno stile elegante, delle frecciate veramente pungenti! Ma è tanta la gente che ha scritto almeno una volta per questa fanzine, di chi è presente oggi cito Daniele, che ha gestito sempre il suo spazio con grande puntualità, Alessandro di Lunghezza, Giovanni, Lorenzo, che ha scritto più di un articolo, Luigi, il Segretario, se sarà presente, Mattia, anche se il suo articolo ha suscitato qualche piccola polemica, e spero di non scordare nessuno dei presenti oggi. Ma anche in passato Danilo scrisse un articolo, anche Mimmo, oppure il nostro “storico”Giuseppe, che non so che fine abbia fatto, e, forse non tutti se lo ricordano, l’articolo di Pippo Franco che incitava tutti a venire in trasferta. Vantiamo anche un’intervista, fatta in ambito ultras, ai Cremonesi. E perché, vi scordate per caso gli articoli dedicati con tutto il cuore a Supertifo e Nicola Nucci? Oppure come non ricordare le ore che io stesso ho passato, spesso in compagnia, da più di un anno a questa parte da solo, a curare una copertina, a cercare su internet delle clip adatte, a finire di scrivere un intero articolo, o il tempo per dividere le pagine e poi per spillare queste fanzine, credetemi un vero lavoraccio. Lavoraccio che tutto sommato ha sempre fruttato, le fanzine le abbiamo sempre vendute e in non poche occasioni ci hanno parato notevolmente il culo, grazie anche ai ragazzi che si sono sempre prodigati a vendere le fanzine. Anche su questo punto va detto che si sono alternati diversi ragazzi, ma come non ricordare la maestria del Matto nell’appioppare questi giornaletti anche a chi non fregava veramente nulla, o anche l’impegno che per tutto l’anno hanno dedicato Daniele e Stefano nel vendere queste pagine alla fine delle scale che portano al nostro piccolo settore. 
Questi 50 numeri vanno dedicati a tutti quelli che hanno contribuito anche in maniera minima alla realizzazione ed alla distribuzione di “Voce in Capitolo”, ma, se me lo permettete, anche a mio padre che in questi anni ha fatto migliaia di fotocopie rimanendo apposta al lavoro. A questo punto credo proprio che non ho dimenticato nessuno, mi auguro che verranno ancora tanti numeri di “Voce in Capitolo”(sapete benissimo come il destino di questo giornale sia legato a quello della Lodigiani e del gruppo), e che non vi annoierete mai leggendo le nostre storie!

Stefano - Ultrà Lodigiani


Una Voce in Capitolo...


E’ strano il destino, di come l’ultima partita di quest’anno, la partita decisiva per la Lodigiani, cioè i play out, coincida con la fanzine numero 50. Per molti di voi, questo sarà solo un numero, ma forse pochi si rendono conto, che per una tifoseria piccola come la nostra, realizzare 50 numeri di un giornale auto-prodotto, senza fini di lucro, è veramente una cosa importante. Tornando allo strano scherzo del destino, qui ognuno di voi può sbizzarrirsi con le congetture più strane; può pensare che la Lodigiani Calcio dopo questo campionato smetta di esistere, e di conseguenza questa sia la nostra ultima fanzine, oppure che questo è solo l’inizio, e magari fantasticando un giorno arriveremo a scrivere anche il numero 100. Ma non mi interessa fare di questi calcoli, oggi è il giorno buono per parlare un po’ di questo nostro giornale, che molto ci rappresenta. Personalmente, sono due anni che scrivo su questa fanzine, e fino ad adesso ho saltato solo un numero, ma questo incredibile lavoro, che molti nell’Italia ultrà ci invidiano, è iniziato tre anni fa, quando si unirono gli OF e gli ULTRAS. Bisogna dire che anche prima i due gruppi, facevano una propria fanzine, quella degli ULTRAS si chiamava “Kick Off” e quella degli OF si chiamava OFFICIAL FANZINE LODIGIANI; questo dimostra che da tempo la nostra tifoseria, parla attraverso un proprio giornale. Torniamo però a parlare di “Voce in Capitolo”. Chissà quanti di voi hanno avuto in mano questi fogli, magari qualcuno li conserva gelosamente a casa, oppure ogni sabato appena svoltato a Piazzale Flaminio li buttate per terra, magari qualcuno legge la fanzine su internet, o magari non l’ha neanche mai letta. Però su queste pagine, sono passati tanti ragazzi, che in queste poche righe, hanno sempre cercato di imprimere in modo indelebile i sogni, la realtà, le emozioni, le delusioni, le paure e le gioie, di questo gruppo, che vive nell’ombra della capitale e delle sue curve. In queste righe, ci piace e continueremo a scrivere di noi, senza la paura di annoiarvi e di non essere capiti, perché questa è soprattutto la nostra vita, questo è il nostro essere ultrà; e soprattutto qui abbiamo scritto della nostra rabbia, del nostro scagliarci contro questo mondo e questo calcio, ormai senza più valori e alienato dal denaro e dagli interessi. Mai peccheremo di presunzione, mai penseremo che qualcuno di voi che legge questi articoli possa carpirne il succo, se qualcuno ha imparato qualcosa non sarà sicuramente grazie a noi. Però ci piace continuare a scrivere, ci piace vedere la faccia stupita dei freddi spettatori del Flaminio che leggono di questo gruppo, ci piace vedere Stefano aprire il cofano e tirare fuori questi fogli, che per noi sono motivo di orgoglio, ci piace poi discuterne degli articoli al telefono; insomma per noi è una passione, non ci importa che nessuno dentro alla Borghesiana legge mai le nostre stronzate, questa è la nostra vita, e me ne frego che nessuno ci capisce e ci ascolta. E adesso godetevi questa ultima fanzine di quest’anno, e se continuerete a parlare a vanvera, a indossare simboli di cui non conoscete il significato, e sentirvi ultras…chissà forse quando scriveremo il numero 100 qualcosa avrete imparato. 
…NONOSTANTE IL VENTO

Quirino - Ultrà Lodigiani


Lodigiani-Olbia...carica!


L'introduzione di questa partita la faccio molto volentieri e con il sorriso sulle labbra. Ma questa sensazione di positivita' non e' certo dovuta dall'andamento della squadra in questa stagione anche perche' se fosse dipeso da questo, quest' introduzione non avrei dovuta farla in quanto perlomeno eravamo gia' salvi.
La mia contentezza e' tutta rivolta verso il gruppo che anche quest'anno tra 1000 difficolta' e'riuscito ad andare avanti sempre in casa e sempre e dico sempre in trasferta cosa che non e' riuscita a piu' di una tifoseria nel nostro girone. Colgo l'occasione anche per fare gli auguri sempre al gruppo che domenica scorsa ha compiuto 7 anni di attivita' e gli auguri vanno anche alla nostra fanzine che con questa di oggi arriva al numero 50.
Adesso parto con l'introduzione perche' penso di essermi dilungato ma comunque era giusto farlo.
Parto con gli ospiti, l'Olbia: squadra leggermente piu' abbordabile rispetto alle altra papabili ma comunque un avversario rispettabilissimo da non sottovalutare.
Nei 2 incontri di campionato ci siamo imposti noi a Roma per 2-1 con doppietta di Polani mentre in terra sarda siamo caduti per 1-0 con gol dell'ex Rassu.
Oggi all'0lbia basterebbe gia’ non perdere per ipotecare a meta' la salvezza, cosa che da tifoso giustamente spero non accada.
In cuor mio spero di vedere una Lodigiani diversa da quella vista per 3/4 di campionato e vorrei vedere una squadra che lotti con il coltello tra i denti perche' queste partite secondo me non si vincono con la fantasia ma con la grinta e con la cattiveria, cosa che a molti nostri giocatori devo vedere ancora tirare fuori. Spero lo facciano in questa doppia sfida anche perche' ci si gioca il futuro un po di tutti sia della squadra e della societa' sia per noi come gruppo.
Chiudo con un appello a tutti quelli che decideranno di venire a soffrire li sotto con noi. e' l'ultima partita, la decisiva, quindi vi prego di dare tutto sotto l'aspetto del tifo e della collaborazione cerchiamo di essere veramente anche noi il 12° in campo ma dimostriamolo non con le magliettine come qualcuno fa, ma con la voce, con il cuore e con la passionalita' ovvero con le caratteristiche dei vecchi ultra' di una volta che purtroppo non ci sono piu' ma che noi nel nostro piccolo cerchiamo ancora di tenere in piedi nonostante tutto ! Daje!

Lorenzo - Ultrà Lodigiani


Olbia - Lodigiani :l’importanza di esserci!


Oggi in casa con l’Olbia, Domenica la fondamentale partita di ritorno...non sarà una partita come le altre, e la Lodigiani, pur partendo in una posizione di svantaggio, si giocherà tutta la sua storia in una partita, anche se sarà l’esito della partita di oggi a darci delle indicazioni (ribadisco l’importanza di una vittoria, tanto i gol in trasferta non valgono doppio come nelle coppe). Pertanto per una volta ci dovrà essere una mini - mobilitazione...va detto che Olbia la si può raggiungere in nave partendo col traghetto delle 23 (opzione preferita dal gruppo) per arrivare alle 7. Esiste la nave veloce che parte alle 8.30 e arriva alle 12.30 che costa minimo 11 Euro in più col passaggio ponte e parte solo a seconda delle condizioni del tempo, quindi informarsi almeno 24 ore prima se la nave parta o no. Infine l’aereo, solo la Meridiana opera voli Roma - Olbia e le tariffe sono, almeno per le nostre tasche, altine, ma comunque non eccessive. Per le informazioni potete chiamare Stefano (348/*******) o Cerveteri (340/*******), potete contattarci all’indirizzo del nostro muro (www.ultralodigiani.org/muro.htm) o scriverci una e-mail all’indirizzo info@ultralodigiani.org .
Un appello a tutti: non vi fate condizionare dalla Coppa Italia e dalla finale, chi va, per una volta, può fare uno sforzo e cercare di raggiungerci o via nave o per traghetto. Chi invece ci abbandonerà solo per questo motivo sarà semplicemente uno che ha abbandonato la Lodigiani nel momento più critico e delicato della sua storia.

Direttivo Ultrà Lodigiani 1996


Gioventù moderna abulica


E’ proprio così, i giovani moderni sono (con rare eccezioni) privi di idee, con spirito di iniziativa pari a zero, e tremendamente pigri. Badate, chi scrive non è un matusa che vuole fare la solita predica, ma un ragazzo di 22 anni che sta cercando di godersi gli ultimi scampi di gioventù, al quale è molto legato. Ma che sa già che, all’orizzonte, lo aspetta un futuro incerto di responsabilità, di lavoro e di sacrificio, insomma, l’approssimarsi nel diventare un uomo (spero il più tardi possibile). Nei giovani di adesso si nota veramente come i falsi ideali (tipo“Saranno famosi”, “Grande Fratello”, “Operazione trionfo”, “Amici”) stanno inculcando nel cervello dei ragazzi di oggi concetti sbagliati. Negli stadi è ancora più evidente, visto che da sempre le curve sono lo specchio della società in cui viviamo, perciò quale quadro migliore per descrivere gli adolescenti di adesso? Non si ha più rispetto per i veterani dei direttivi, si alzano un paio di cori a partita e poi silenzio assoluto, allo stadio ci si arriva svogliati ed all’ultimo istante; la passione per la propria squadra, i propri colori e la città è ridotta al lumicino.”L’importante” è fare i cori contro le guardie (salvo poi cercarle nelle situazioni pericolose) e canti politici che (di qualunque schieramento politico) sono fuori luogo e abbastanza squallidi. Se la squadra va bene tutti pronti a presenziare per sostenerla, o altrimenti si va in discoteca o davanti ad una triste Playstation ad organizzare pomeriggi interi di tornei virtuali che gli rincoglioniscono il cervello annebbiando ancora di più le loro vuote menti! Sono veramente in pochi i ragazzi che si prodigano anima e corpo per una passione vera, senza cadere nel penoso modernismo collettivo, che attanaglia questa società. I vizi sono tanti: dal vestire obbligatoriamente griffato, ai telefonini da 500 Euro, alle “Ligier” (automobili in miniatura, ovviamente costosissime), alla botta acchittata di “cocco” , per essere conformi alla massa. Giocare ai giardinetti a pallone è diventato “démodé”, perciò si affitta un campo da calcetto, preferendo pagare. Ci si professa tutti ribelli verso i genitori, salvo dover tornare poi a casa massimo per le 23 (?!?!). Sono figli della moda, del consumismo e del perbenismo. Abilissimi a rullarsi una “tromba” ma affaticati nello sventolare una bandiera. A questa gente inetta va tutto il mio disprezzo. Fiero di essere e di non apparire, in questa società marcia e modaiola.

Vocione-- Ultrà Lodigiani


Adesso basta.....e' ora di lottare! 


Alla fine degli anni 50 il popolo giovanile attraverso i Teddy Boys e al nascere delle "crew", le bande di quartiere, iniziò a prendere coscienza di sé e a crescere in maniera esponenziale. Fu così che nacque il Modernismo con i leggendari Mods, nacquero gli Skinheads, i primi a creare il fenomeno dell'hooliganismo, e così via passando per i Punk, i Casuals ecc ecc. Ma all'inizio del nuovo millennio mi rendo conto che tutti quei valori che erano proprio di tutte le sottoculture della seconda metà dell '900 sono ormai estinti. Al giorno d'oggi siamo pieni di modaioli, coatti e teppistelli. Sono oltremodo schifato dell mia generazione, non ne posso più di vedere centinaia di ragazzi schiavi dell'omologazione di questa società bastarda; giovani senza identità il cui unico scopo nella vita è drogarsi in quei bordelli schifosi che rispondono al nome di discoteche; il cui ideale è il consumismo sfrenato e la competizione estetica. Ne ho le palle piene di tutto questo! Non è nelle leggi naturali della giovinezza la perdita d'iniziativa e la passività a favore dell'omologazione.Bisogna riscoprire lo spirito di gruppo e d'identità che contraddistinse le generazioni precedenti ,nel quale l'individualità non è soffocata ma altresì privilegiata. Non dovete cedere alle chimere che questo sistema ci impacchetta, noi dobbiamo andare OLTRE, anche per questo ho e abbiamo scelto di essere ultrà. Anche in questo contesto a noi molto caro abbiamo esempi di degrado, quei valori d'Onore,Goliardia e Stile che negli scorsi lustri erano intoccabili e comuni a tutti i gruppi ultras ora sono davvero rari da trovare nel panorama calcistico attuale. Ora come ora non è difficile trovare all'interno delle curve personaggi che con il mondo hooligans non hanno niente a che fare; gente che va allo stadio a perdi tempo o ,cosa ancora più grave, per sfogare il suo animo represso in forme di violenza gratuita contro tutto e tutti. Onestamente noi di questa gente non sappiamo che farcene. Se siete dei veri UOMINI e dei veri ULTRAS, e mi rivolgo ai ragazzi presenti oggi allo stadio, iniziate da adesso e dalla prossima partita a far uscire dai vostri animi la rabbia e l'orgoglio per la Lodigiani che ne ha bisogno, per il gruppo e per il vostro onore....TIRATE FUORI LE PALLE!! 
Oggi deve essere un inferno e noi gli estremi difensori di questa piccola ma importante realtà perche....GLI EROI SIAMO NOI! 


Giovanni - Ultrà Lodigiani


Subculture: istruzioni per l'uso


Spesso all'interno degli stadi (soprattutto italiani…) si vedono stendardi, striscioni o quant'altro che riportano scritte del tipo: Rude boy, Skinhead, Mods, Spirit of 69 etc. etc.
Queste scritte alla maggior parte della gente non diranno niente, in realtà si rifanno tutte alle cosiddette sottoculture nate in Inghilterra a partire dagli anni '50.
Cosa sono le sottoculture(o subculture che dir si voglia) ?
Erano(e sono!) giovani stufi di una società che pian piano stava diventando sempre più omologata e con gusti musicali, vestiari e comportamentali diversi cercano di crearsi un loro proprio e valido sistema.
Con il mio articolo cercherò di “tradurre” tutte quelle scritte che si notano negli stadi (il binomio calcio vs sottocultura è inscindibile in quanto i 90 minuti di gioco erano lo “sfogo”
dopo una settimana di soprusi e fatiche lavorative), purtroppo però a volte chi espone gli striscioni non ne sa proprio nulla e non immagina minimamente che il nome del proprio gruppo si rifà
ad un movimento culturale (anche nella nostra piccola realtà abbiamo avuto profani che si sono rifatti inconsapevolmente alle sottoculture vedi Mods e per ultimi Teddy Boys).
Affronterò i temi in maniera semplice ed essenziale primo perché non ho una conoscenza dettagliata di tutto e poi perché il mio “glossario” vuole solo svezzare i più interessati e per poi farli approfondire autonomamente… cominciamo...
MODS: Mods è l'abbreviazione di Modernismo e nascono a cavallo degli anni 60. Ai giovani dei sobborghi inglesi serviva un’ immagine nuova(giacche 3 bottoni, pantaloni senza pences,cravattini fini…) basata su un look impeccabile, un mezzo di locomozione (Vespa o Lambretta ovviamente con i dovuti “arricchimenti”) e una musica che permettesse di passare gran parte delle loro serate nei clubs (Nothern soul, Original ska,R&B …).
Detta cosi potrebbe sembrare un seguire passivamente una moda, essere mod invece voleva dire prendere il meglio che la società offriva per una continua ricerca della perfezione estetica.

SKINHEAD: E' secondo me l'antitesi al modernismo (anche se ne riprende in parte la musica e l'atteggiamento); nascono alla fine degli anni 60 anche se il 69 (per questo spir of 69) è
la data che viene convenzionalmente accettata per indicarne il fenomeno.
Capelli rasati, boots (anfibi) e bretelle (look che ricorda teoricamente la classe operaia) le loro caratteristiche estetiche più evidenti.
Musicalmente dopo un periodo segnato da massicci ascolti di ska, tendono progressivamente ad avvicinarsi all'Oi derivato del punk con testi zeppi di vita reale.

HARD MOD: E' il trade d'union tra mods e skin diciamo che è un Mod molto più stradaiolo e spartano (discorso apparte per le serate dove si indossano completi o comunque si cercano di rispettare i canoni di eleganza e stile), Levis 501 e camice button down sono senza dubbio le risorse estetiche maggiori.

HERBERTS: Evoluzione (o involuzione) dello Skin , le loro passioni pub e stadio.
Non sempre perfetti nello stile (anzi…) ma animati dalla stessa voglia di ribellione.

RUDE BOY: Durante il periodo che va tra gli anni 50 e 60 in Giamaica era solito assistere ai cosiddetti sound system, luoghi dove si metteva musica del genere caraibico tipo il calipso e il mento, dalla fusione di queste due sonorità nacque la musica Ska.
I sound system si animarono dunque di ragazzi poco accettati dalla società abitanti dei bassifondi del paese avevano capelli corti e vestiti eleganti: erano i Rude Boy!

SUEDEHEAD: Un suedehead è praticamente uno skinhead con i capelli più lunghi, stessi vestiti e stessi gusti.
Ora non pensiate che perché hanno i capelli più lunghi siano degli hippies; non andavano di certo a suonare campanelle per i prati in viaggio da acido predicendo la pace per tutti!!!

Alessandro - Ultrà Lodigiani


Ultras vecchi e nuovi, e gerarchia


Molto spesso sento parlare, in ambito ultras, delle nuove leve . Leggo interviste, racconti, opinioni, e sempre e comunque, la futura generazione ultras, quella che domani guiderà il nostro movimento, appare inadatta a coprire questo ruolo. Si dice che i ragazzi di oggi, non hanno il rispetto dell’etica e dei valori ultras, che sono alienati dall’apparire, e che non cercano nello stadio il momento di eversione e di ribellione a questa società, ma che frequentano le curve solo per moda. Sarei un pazzo se affermassi il contrario, sono capace benissimo di vedere i ragazzi che gravitano nelle curve. E non bisogna neanche spingere lo sguardo troppo oltre, ci sono tantissimi di questo genere anche nella nostra tifoseria. Mi vengono in mente, e mi fanno anche ridere, bambini di 13 anni (a 13 anni non si è ragazzi, ma bambini), alti un metro e venti che giocano a fare gli ultras, che disegnano simboli, che si impadroniscono di nomi, che per loro sono solo uno straccio, ma che in realtà rappresentano culture e fedi, a cui tanti ragazzi si sono sacrificati. Molti ragazzi, hanno una visione distorta del mondo ultras, forse alienata da internet e dai giornalini, molti si pensano di comandare anche essendo gli ultimi arrivati, non rispettando e non capendo che fare un gruppo, e mandarlo avanti, non è un gioco da poco. Vedo gente senza idee, che non ha il coraggio di cambiare le proprie visioni, anche a costo di sbagliare, che viene allo stadio seguendo il pensiero fisso, omologato, schematico. E allora anche io mi pongo la domanda, ma fra dieci, vent’anni, sarà proprio la mia generazione (non è che io poi sia così grande) a condurre il movimento ultrà, già decimato da diffide, televisioni e la perdita totale dei propri valori? Non è difficile capire che andrà sempre peggio! Però poi mi faccio una domanda; mi hanno sempre insegnato che sono i vecchi, quelli con anni di curva alle spalle che devono impartire alle nuove leve la giusta via ultras, o mi sbaglio? Allora forse c’è un errore di fondo, non sono le nuove leve che vivono l’essere ultrà come una moda, ma forse è proprio chi è navigato che non ha fatto il giusto dovere. E’ facile poi fare le interviste, e parlare dei giovani che spaccano tutto, che non hanno rispetto delle gerarchie, quando per tante tifoserie in Italia è meglio tenersi buoni tanti ragazzi, magari per tenere alto i numeri dei tesseramenti, fargli comprare il materiale o riempire un pullman. Per fortuna, nel caso della nostra tifoseria, chi ha più esperienza si è sempre impegnato di insegnarci i valori e la dignità di essere un ultras, e se adesso qualcuno di noi è capace di ragionare, anche con tante sfaccettature diverse, è grazie a chi ci ha e continuerà ad insegnarci tanto di questo movimento. Credo molto nel valore della gerarchia, che non solo nelle curve, ma anche nella vita è una cosa che sta scomparendo lentamente. Personalmente, non mi permetterei mai di rimproverare ragazzi come Cerveteri o Stefano, ma non perché condivido tutto quello che fanno in ambito ultrà, ma perché loro hanno fatto negli anni molto per il mio gruppo, e io potrò permettermi di esser interpellato solo quando avrò il rispetto e l’esperienza adatta. Solo con la gerarchia, le nuove leve possono ritrovare la propria strada, e far si che il nostro movimento ritorno forte, contro tutto quello che lo vuole distruggere.
NUOVE LEVE, VECCHIA CONCEZIONE!

Quirino - Ultrà Lodigiani


Chi vuol essere milionario
Ultrà Lodigiani edition


Riproponiamo, per questo numero, un quiz dei primi numeri di “Voce in Capitolo”quando ancora non esisteva l’Euro e si chiamava “Chi vuol essere miliardario” e le domande erano 13 e non 15. Il tema è sempre lo stesso, la Lodigiani, i suoi Ultrà, il mondo biancorosso in generale! Non vincete nulla ma almeno misurate la vostra conoscenza nell’ambito della Causa Lodigiani. Soluzioni al contrario a fondo pagina.

50 Euro: portierone attuale della Lodigiani


100 Euro: nome del borgataro Torrevecchia


200 Euro: prima partita degli Ultrà Lodigiani in Curva Sud


300 Euro: la scalcinata macchina storica di Stefano


500 Euro: fissato con i morti, corista degli Ultrà Lodigiani


1000 Euro: roscio del gruppo, la cui gavetta non finisce mai


2000 Euro: ex Ultrà, anzi, Ultras sinistroide ormai di stampo casual nazifascista


4000 Euro: è riuscito a lavorare un paio di mesi, poi il nulla...originario di Don Bosco, chi è?


8000 Euro: il nome dell’inserviente ai cancelli della porta carraia, ormai amicone degli Ultrà Lodigiani


16000 Euro: domanda facile per spezzare il ritmo: noto marchigiano dirigente redivivo (sic) della Lodigiani


35000 Euro: con quale risultato gli Ultrà Lodigiani battono il CUCS Roma nel torneo Spagnolo della scorsa estate


75000 Euro: nome completo del Cerveteri, non vi scordate nulla!


150000: nota bagascia milanese che segue le vicende degli Ultrà Lodigiani


300000 Euro: guest star degli Ultrà Lodigiani alla prima loro partecipazione al Carnevale di Ivrea, chi è?


Il Milione: qual’è la prima partita ufficiale in cui appare lo striscione Ultrà Lodigiani?

 


Il manuale del perfetto Portoghese


Parte settima: passerella finale


Si conclude questo cammino che vi ha dato alcune dritte su come non pagare mai nell’uso dei mezzi pubblici di ogni tipo, senza contare che in fondo le dritte che vi ho dato sono solo alcune di quelle che poi potete effettivamente decidere di usare. Come finale farò un discorso generale sull’essere portoghese. Innanzi tutto ricordate che un vero portoghese ormai è una gran rarità, ormai viviamo in un mondo in cui tutti vogliono pagare ed in cui in pochi hanno il coraggio di sfidare chiunque in nome del dio denaro! E’ anche per diffondere il nostro verbo quindi che abbiamo scritto questa rubrica, in cerca di nuovi proseliti per il futuro, per cercare di invertire la squallida tendenza di questo mondo pagante. Ricordate che l’essere portoghesi comunque è qualcosa che va al di là del non pagare sui mezzi di trasporto...è qualcosa di psicologico che vi spinge a non pagare laddove è possibile, e laddove non lo è ad ottenere un forte sconto. Lo potete fare in molti campi, anche se molto dipenderà dal vostro atteggiamento....dovete essere convinti, spavaldi, sicuri di voi, tranquilli, non farvi prendere dal panico neanche nelle situazioni più difficili, e guardare chi vi vuole far pagare con un gran senso di superiorità. Ovunque, se volete, potete far valere il vostro essere: allo stadio, nei palazzetti, nei concerti, scroccando cene qua e là, facendovi pagare ogni cosa senza fare complimenti quando capita la minima occasione, scroccare delle telefonate, arraffare ciò che la gente scorda senza farsi troppi scrupoli, approfittare dei pochi colpi di fortuna, fare i vaghi quando vi danno del resto in più ed incassare con lauta gioia, entrare gratis nelle cabine della Tirrenia, aggirare gli strappabiglietti al cinema o, nei multisala, passare da un film all’altro quando un film finisce ed un altro sta per iniziare, senza passare per gli strappabiglietti... raccogliere frutta e verdura a go go soprattutto nei grandi campi coltivati, prendere a sbafo una sdraia al mare, non pagare la zona blu usando biglietti di vecchi parcheggi, prendere la scheda sim di un telefonino solo per un’offerta promozionale per buttarla subito dopo, scroccare passaggi, ovviamente scaricare la musica e farsi i cd direttamente da internet, così anche per programmi e giochi pc, anche se dovete imparare qualche piccola tecnica in più, leggere il giornale al bar o se prendete i mezzi pubblici leggere quello di qualcuno che lo ha lasciato là, usare tutti i buoni sconto che ogni tanto usate su Metro, approfittare di ogni tipo di biglietto omaggio che vi giunge in mano, non pagare il canone della RAI (tanto a che cazzo serve?), scroccare sigarette senza mai comprare un pacchetto, e così, così via. Una domanda sorge spontanea...ma il vero portoghese non si fa mai dei minimi problemi di carattere morale? La risposta è lasciata alla coscienza di tutti voi, ma ricordate che meno problemi vi fate e meno pagate, questo è poco ma sicuro. Posso solo dirvi che forse, se dovete fare qualche crepa, è giusto farla laddove non si creano grandi danni economici, per esempio se non pagate il treno non credo proprio che la società Trenitalia sia destinata a fallire, così come il COTRAL... qualora però la sola vien fatta magari a chi non naviga nell’oro, beh, allora qualche piccolo problema di coscienza magari fatevelo, o magari no, questo chiaramente dipende da voi!
Ormai ci avviamo verso la fine, quello che spero è che il mio intento sia ben chiaro ed anche che comunque si torni a quello spirito degli anni’70 ed ‘80 in cui non pagava moltissima gente ed in cui i vari controlli e la fiscalità di controllori e strappabiglietti erano veramente minimi...ma forse in un mondo che, cambia sempre più, il nostro canto libero è non pagare finché possiamo e forse, iniziare a ribellarci in questa maniera a questa triste società omologata che abbassa il capo, mette mano al portafoglio ed elargisce, senza badare al prezzo. Il tutto aggravato, diciamocelo sinceramente, dai rincari che la nuova moneta ci ha portato. Noi non ci adeguiamo e rispondiamo non pagando o appizzandoci i soldi, con un gran senso di soddisfazione quando ormai il peggio è passato ed il nostro borsellino è finalmente al sicuro. La bandiera del Portogallo sventolerà sempre con grande orgoglio non solo nella nostra testa, ma anche eternamente all’interno della nostra piccola tifoseria, tra le poche a seguire una mentalità che ormai è giunta sul viale del tramonto.

Francisco Daniel Pombeiro da Silva


Gli Ultrà Lodigiani…e gli Ospiti!Un anno di Lodigiani visto da noi…

Oggi per un'appuntamento speciale, vorrei ricordare le prove di tifo più salienti della stagione tra le mura amiche(o quasi), dove gli Ultrà Lodigiani si sono confrontati senza sfigurare con tifoserie più
o meno blasonate! Era da menzionare la momentanea conquista della Curva Sud…


09-03-03 Campionato 26°
Lodigiani-Fidelis Andria 2-1 


Noi: nel primo tempo veramente buon tifo ed intensi cori seguiti da tutti dopo la pessima prova della scorsa partita. Nella seconda parte gli Ultrà Lodigiani operano la coraggiosa scelta di accedere nella tanto sognata Curva Sud! Vocalmente caliamo ma non importa è fondamentale aver conquistato la Curva Sud! Incutiamo non poca pressione ad avversari e direttore di gara : difatti la Lodigiani raddoppia e porta la vittoria a casa! Tutti fomentati e consapevoli che oggi si è scritta una piccola fetta di storia del gruppo…
Andriesi: forse 20-30 ultras dietro lo striscione della Brigata Fidelis. Cantano appena dopo il loro pareggio…per il resto quasi totalmente nulla la loro prova vocale. Abbiamo visto e sentito di meglio…


30-03-03 Campionato 28°
Lodigiani-Latina 1-1


Noi: ormai padroni (speriamo) della Curva Sud, appendiamo tutti i nostri striscioni con accanto, ovviamente, quelli degli altri gruppi. Siamo in ottimo numero ed il tifo è veramente buon per la prima mezz'ora, forse cala leggermente nel finale di primo tempo. Nella ripresa, vocalmente rimaniamo sui livelli della prima frazione. Continuo anche lo sventolio di bandiere. Una delle migliori prove di tifo della stagione. Indifferenza con gli ospiti. 
Latinensi: buona presenza pontina con Brigata Littoria, Ultras e Mascalzoni in evidenza. Altrettanto positiva la loro prova vocale. Si fanno sentire per tutta la partita, forse anche aiutati dal risultato. Noi comunque gli teniamo testa. Da mettere tra i positivi tra le tifoserie viste quest'anno al Flaminio.

27-04-03 Campionato 32°
Lodigiani-Foggia 0-0


Noi: buona animazione nel nostro settore con i ragazzi che si danno da fare per cercare di non sfigurare davanti alla blasonata tifoseria ospite. Il tifo è buono e continuo per tutto l'incontro ed anima una partita abbastanza noiosa. 
Foggiani: tantissimi i pugliesi presenti al Flaminio per la possibile festa promozione. Forse più
di 2000. Il loro tifo si mantiene su buoni livelli per tutti i 90 minuti con alcuni veri e propri boati a sprazzi. In evidenza gli storici gruppi del Regime Rossonero, Vecchio Regime e Ultras 1980. Sicuramente positivi.

04-05-03 Campionato 33°
Tivoli-Lodigiani 5-2 


Noi: pur non essendo in casa (o quasi essendoci) menziono la vicina trasferta di Tivoli per una partita praticamente inutile. 30 km per esprimere il nostro amore per la maglia non onorata nel migliore dei modi dagli 11 in campo. Circa 30 unità
che tifano incessantemente nella prima mezz'ora con alcune pause per poi riprendere nella seconda frazione in modo estremamente goliardico (tipico degli Ultrà Lodigiani). Peccato che in campo si assista ad uno scempio. Era però da ricordare!
Tivolesi: quasi nulli. Si sentono in un paio di circostanze ma niente di più. Migliori a Roma.

Daniele - Ultrà Lodigiani 


Voce in Capitolo numero 50
Chiusa il 23/05/2003 alle ore 13:52