"Voce in Capitolo"numero 42

 

Dieci persone che parlano fanno piu’ rumore di 10000 che stanno in silenzio (Napoleone)

 


Pensieri…


Quando invece di scrivere con la testa, si usa il cuore si rischia di scrivere cose senza senso, e molto probabilmente le mie parole non troveranno una sistemazione logica nel contesta Lodigiani e in quello ultras. Ma a volte per sentirsi più vivi, più sinceri, bisogna rinunciare alla logica, mostrando agli altri altre facce di te stesso, che vanno oltre i soliti sorrisi falsi a cui troppo spesso ci prestiamo. E’ passato un altro anno della mia vita, e oltre a quella da ultras, sono corsi via altri 365 giorni in questo mondo, e come molto spesso capita, ci si rendo conto di quanto le idee che ci eravamo fatti della vita ci crollano addosso, miseramente. Personalmente uno degli ideali più forti in cui credo è l’amicizia, che in un mondo che ormai ha comprato tutto (anche il non comprabile!) è la cosa più vera che ci porteremo dentro fino alla fine dei nostri giorni. Un motto famoso dice “Essere ultras per vivere”, ed è per questo che qualunque cosa che facciamo ne lla vita è direttamente proporzionale alla nostra esperienza di curva. Ho sempre pensato che far parte di un gruppo ultras, oltre ad incarnarne la mentalità e le scelte, è anche sentirti dentro un gruppo di amici, gente di cui hai la piena fiducia. Ed è questo che ho perso in questo strascico di 2002. Non tollero il vittimismo, e mi prendo responsabilità di buona parte di questa situazione, un po’ per colpa mia e per impedimenti personali non ho potuto partecipare in pieno all’attività del gruppo, e quindi mi sono perso molte sfaccettature delle compattezza del tifo biancorosso. Ultimamente andando allo stadio, ho un po’ di remore, non trovo la spensieratezza del primo anno, e allora scavando nei ricordi degli Ultrà Lodigiani ho trovato il Numero 32 di Voce in Capitolo, in seconda pagina leggo l’articolo di Stefano “Si, d’accordo il primo anno…ma l’entusiasmo che ti resta ancora è brutta copia di quello che era…cominciano i silenzi della sera…”. La prima parte dell’articolo mi fa riflettere, e forse saranno stati molti avvenimenti personali e non che stanno facendo sparire quella magia, che mi spingeva a vivere questi colori. Non so se voi l’avete mai sentita dentro, per farvi esempio quando leggevo il muro ero la persona più felice del mondo (a proposito, invece di riempirlo con sterili polemiche, torniamo a viverlo come facevamo prima, con divertimento). Ecco fatto questo è il mio articolo, che non rileggerò neanche. Con una speranza, che questo Natale tutto business e il nuovo anno riportino una delle cose a cui tengo di più, tornare…
UN MANIPOLO DI FRATELLI!

Quirino-Ultrà Lodigiani

Noi a Brindisi


Prigionieri dei nostri sogni


Non so se a farmi innamorare per la prima volta del movimento ultrà fu proprio la Lodigiani o il fascino che provocava dentro di me la visione delle curve piene durante le partite che vedevo in televisione...credo che sia stata una cosa quasi simultanea, tra il ‘93 e il ’94, forse il periodo peggiore per il nostro amato movimento, non scorderò mai la pesantezza dei giorni che seguirono alla vicenda Spagnolo. Ma come può succedere per una ragazza, se un‘attrazione c’è, spesso il motivo che la giustifica non c’è, ed è semplicemente scritto nel nostro DNA. E’ stata dura poi entrare effettivamente nella realtà della Lodigiani, e dura è stata la mia gavetta, avendo avuto a che fare con personaggi che, attraverso la mia visione di giovane ultrà, mi sembravano il top della cattiveria, quando in realtà non lo erano, personaggi come Massimone o addirittura Cerveteri, che si presentò la prima volta come un pluridiffidato ed un pluriaccoltellato... Ma nonostante ciò la voglia che ho avuto di far parte di questo mondo e soprattutto la voglia di costruire qualcosa nel nulla, così come è sempre stato il tifo della Lodigiani, mi hanno fatto andare avanti, a differenza di chi, per motivi legati alla propria vita, per noia, o per stanchezza, ci ha usato finché si è divertito con noi e poi ci ha salutato senza fare complimenti. Mano a mano che sono andato avanti le facce che mi circondavano per anni hanno iniziato a sparire una dopo l’altra, diventando sempre di meno; l’unica fortuna è stata che c’è sempre stato qualcuno che è venuto dopo l’evaporazione di tutta questa gente. Così la storia del tifo della Lodigiani, iniziata per volontà di un gruppo di amici e continuata da nuovi gruppi di amici, è andata avanti, contraddistinguendosi da ogni altra realtà di curva per il suo spirito originale dentro, ma soprattutto fuori lo stadio. Un gruppo che spesso è stato unito perché ha interpretato la Lodigiani con spirito di battaglia e sfida, spesso disunito quando ognuno non ha più sentito questa battaglia propria o comunque l’ha sentita persa. 2003: inaspettatamente questo gruppo continua ad andare avanti, malgrado i risultati, malgrado le difficoltà del gruppo, ritrovando a tratti lo spirito pionieristico dei primi tempi. 
Andremo quindi ancora avanti, per quanto non lo so, ma portando dentro di noi la consapevolezza di essere unici, belli e brutti nello stesso tempo, originali e creativi e magari talvolta anche scontati, ma rimaniamo comunque quelli della Lodigiani, quelli che ogni volta che entrano in uno stadio in trasferta lasciano di stucco il 99% degli spettatori solo per il fatto che sono presenti. L’altro 1% è quello che sa che noi andiamo ovunque. Andremo avanti portando il nostro striscione da trasferta e le nostre pezze ovunque ci sarà possibile, continuando il nostro ideale ultrà e il nostro sogno Lodigiani, sogno condiviso dai tanti che, anche se spesso non li vediamo, comunque ci ammirano. Ci aspettano minuti, ore, partite di tifo, forse verranno momenti classici di rottura, momenti meno belli. Forse ci saranno nuovi personaggi che arricchiranno la bacheca dei .... Vabbé, ci siamo capiti! Chissà, magari avremo qualche soddisfazione che ormai ritengo più che legittima, forse sprofonderemo per sempre nei dilettanti o semplicemente non avremo futuro. Ma finché ci sarà la Lodigiani noi ci saremo, alla faccia di chi ci snobba, alla faccia di questa città che, come disse qualcuno a noi noto, ormai s’è imbastardita. Fieri dei nostri ideali, continueremo a seguire i nostri sogni, di cui ci sentiamo ormai prigionieri.

Stefano-Ultrà Lodigiani


Le tifoserie della nostra regione: CASSINO


Per questa edizione di Voce in Capitolo, è stato realizzata un intervista a un noto esponente della tifoseria di Cassino. Si chiamo Emiliano e appartiene al gruppo degli INTOCCABILI 1991. Oltre a ringraziarlo per l’ennesima volta, ci tengo a fare una premessa: questo è cibo per la mente…


Parlami del tuo gruppo, come e quando è nato?


Il gruppo degli INTOCCABILI CASSINO nasce, nel settembre 1991, grazie all’impegno di una decina di ragazzi che, maturata una lunga esperienza all’interno del gruppo ultras storico cassinate, i Fedayn 1977, sentirono l’esigenza di dare vita ad una nuova realtà curvaiola fondata sulla creatività, sull’originalità e sulla ricercatezza estetica del materiale e delle coreografie. Voglio ricordare, a tal proposito, Fortunato, uno dei fondatori del gruppo, prematuramente scomparso a causa di un’infame malattia. 


Potresti “tracciare” la mappa delle vostre amicizie e delle vostre rivalità?


Le amicizie degli Intoccabili 1991 sono quelle di tutta la curva cassinate: in primis ci sono i ragazzi degli ULTRAS VENAFRO, seguiti dai ragazzi dei FEDAYN BRONX CASERTA. Anni addietro ci legava una forte amicizia con i WILD KAOS AVEZZANO, scioltisi da svariati anni. Per quello che attiene alle inimicizie, su tutte va ricordata quella con i sorani (immeritatamente in serie C da un decennio) e quella con i formiani (ultras comunque da rispettare). Altra rivalità sentita, dopo anni di gemellaggio, è quella con la curva nord di Frosinone. 


Attualmente com’è la situazione calcistica e ultras nella città di Cassino?


Semplicemente pessima: società e squadra allo sbando, tifoseria stanca e delusa. 


In tanti anni al seguito della tua squadra, quali sono i momenti che porti di più in fondo al cuore?


Potrei parlare all’infinito delle centinaia di trasferte fatte, delle partite in casa in cui si andava allo stadio alle 10 della mattina, degli epici scontri con polizia e tifosi avversari. Ogni incontro ha una storia, un ricordo o un aneddoto da raccontare. Se devo fare una scelta senza pensarci troppo, dico le due vittorie a Frosinone nel 1991 e nel 1992, quando il gruppo era nato da poco e ci presentammo in terra ciociara al gran completo sbalordendo gli allora gemellati con originalità e compattezza, e le trasferte del campionato 1999/2000 a Pozzuoli, con oltre 1000 tifosi al seguito (numeri eccezionali per una trasferta di interregionale) ed a Latina in oltre 400 unit à, con i tifosi pontini ammutoliti ed impotenti in casa loro. 


Cosa ne pensi della repressione negli stadi, e del futuro del movimento ultras?


La repressione negli stadi non è che uno dei modi in cui si esplica il potere costituito, che ben può considerarsi quale attuazione piena di una dittatura economica e politica mal celata sotto la maschera della democrazia. Per la sopravvivenza del movimento ultras occorre innanzitutto un ritorno alle origini: più valori e meno merchandising. Solo stabilendo un terreno comune sul quale lavorare, gli ultras potrebbero ritrovare le energie necessarie per evitare l’inesorabile decadimento che, per ora, li vede passivi protagonisti. 


Un altro argomento di attualità: la politica negli stadi. Cosa ne pensi e soprattutto il tifo a Cassino ha qualche tendenza politica?


Gli anni ’70 sono lontani e, per fortuna, non esiste più quella contrapposizione ideologica netta che, anche nelle curve, si faceva sentire in modo pressante. Ora si possono avere delle idee precise e far parte di un gruppo che ha una tendenza diversa. L’importante è che si tenga sempre presente che l’unica fede di un ultras deve essere la propria squadra ed i propri colori. A Cassino, storicamente, la curva è sempre stata spostata a sinistra; ma questo non ha impedito a ragazzi con sensibilità diverse di poter esprimere tranquillamente le proprie idee. 


Che posizione prendi su quei gruppi che “mangiano” sulla loro attività, attraverso merchandising e cose varie?


Sono semplicemente disgustato: chi mercanteggia con la passione della gente è un vile ed un mediocre che prima o poi pagherà il conto al vero ideale ultras. 

 

Avete un sito internet, una sede o un luogo d’incontro?


A dire la verità, da questo punto di vista siamo un po’ deficitari: il sito lo abbiamo preparato due anni fa ma ancora deve essere pubblicato in rete, la sede è stata chiusa lo scorso anno per problemi gestionali ed economici e siamo costretti ad incontrarci agli allenamenti della squadra. 


La città di Cassino è sensibile all’andamento della proprio squadra? Nuove leve si avvicinano alla vostra curva?


Ribadisco quello che ho risposto alla domanda n.3.


Ultrà o Ultras. Esiste secondo te una differenza sostanziale tra queste due espressioni?


Sinceramente, penso che sia una dicotomia sterile: ultrà od ultras, l’importante è essere orgogliosi e fieri di appendere uno striscione o di portare al collo la propria sciarpa. A quelli che pensano che ultrà voglia dire stile antiquato o passato di moda rivolgo una sola domanda: esisterà mai un gruppo più grande del Commando ULTRA’ Curva Sud Roma?


Anche se a livello di tifoserie non abbiamo la possibilità di incontrarci, da esterno cosa ne pensi del mondo ultras della Lodigiani?


Ho sempre avuto una certa simpatia per la Lodigiani. Essere la terza squadra della Capitale non è certo facile; ma la tenacia e l’orgoglio che ha contraddistinto la sua storia sono solo da imitare ed apprezzare. Stesso discorso per i suoi impagabili tifosi: a muso duro nonostante tutto! RAGAZZI CONTINUATE COSI’!! 


Oltre a ringraziarti e mandarti un grosso in bocca al lupo, ti lascio uno spazio libero per saluti ecc…


Ormai ho 30 anni e mi sto accingendo, con grande dolore, ad abbandonare il mondo ultras dopo oltre 15 anni di militanza. Famiglia, fidanzata, lavoro e responsabilità bussano alla porta… Anche per questo voglio terminare con un saluto a tutti i quei ragazzi che mi hanno fatto innamorare di questo splendido mondo: i Fedayn Cassino innanzitutto. Solo chi li ha conosciuti può davvero dire quanto siano stati grandi! Voglio invitare, infine, le nuove leve a proseguire il discorso fatto dai loro predecessori senza snaturare mai le regole ed i valori di una delle poche realtà davvero socialmente utili della nostra “democrazia”: DIO SALVI GLI ULTRAS!!

Quirino-Ultrà Lodigiani (con la gentilissima collaborazione di Emiliano degli Intoccabili Cassino, che ringraziamo)

Cassinati a Pozzuoli 99/2000


Tifosi ospiti: i Sammaritani

La tifoseria nerazzurra è una delle poche campane a non avere una miriade di gruppi in curva, ma uno solo che assume l’intera guida della curva, ovvero i Boys S.M.C.V. (Santa Maria Capua Vetere, il nome della città). In Eccellenza Campana hanno fatto vedere buone cose, così come nel CND, sembrano calati proprio al vertice dei risultati calcistici della loro squadra, ma seguono comunque con una certa continuità. Curva che ci sembra apolitica, ha disseminato molte rivalità sulla propria strada, come per esempio Latina o Caserta, loro capoluogo di provincia. Di recente anche loro hanno preso uno striscione ai sorani, mentre di recente si è instaurato un rapporto di stima con la curva di Frosinone. All’andata a Torre Annunziata in campo neutro il loro comportamento verso di noi è stato alquanto ambiguo, vediamo oggi se si avrà la conferma di quanto successo.


Trasferte flash


22/12/02 Pozzuoli: bella trasferta effettuata in 10 unità, trasferta in cui il nostro tifo ha raggiunto ottimi livelli anche grazie alla diserzione della curva di casa, con uno stadio che vedeva presenti 150 spettatori. Da notare tutti noi con un cappello da babbo natale (goliardia) e Lorenzo interamente vestito da Babbo Natale. Contestati i giocatori che non ci hanno degnato di un saluto a fine partita (escluso Sanetti), chiarimento con tutti alla loro uscita dagli spogliatoi.


Comunicazioni


-Prossima riunione Mercoledì 8 Gennaio alla Birreria Marconi di via di S.Prassede 9/c, appuntamento direttamente davanti alla birreria alle 21.30
-La trasferta di domenica prossima sarà a Barcellona Pozzo di Gotto, provincia di Messina. Qualcuno si aggiunge a noi?
-Sono in vendita le sciarpe del nostro gruppo. Il prezzo varia dai 10 ai 15 Euro a seconda di come gira al Cerveteri o a seconda di quanta sia la vostra capacità di trattare
-Se non inserita in questo numero, nel prossimo ci sarà una specie di “votazione” per capire quale simbolo è più gradito all’interno del gruppo, sarà riproposto anche il teschietto per coloro che lo volessero confermare.


Voce in Capitolo, fanzine non sponsorizzata e non a scopo di lucro e fotocopiata in proprio.


Voce in Capitolo numero 42
Chiusa il 31/12/2003 alle ore 14:06