"Voce in Capitolo"numero 21

 

Forse nella storia non entreremo mai...ma gli eroi siamo noi!

 

Coraggio Francesco, i tuoi amici sono con te! Non mollare! Ti aspettiamo!


La nuova legge sulla violenza negli stadi


IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Visti gli articoli 77 e 87 della Costituzione; Vista la legge 18 aprile 1975, n. 110, e successive modificazioni; 
Vista la legge 13 dicembre 1989, n. 401, e successive modificazioni; Ritenuta la straordinaria necessita' ed urgenza di provvedere, particolarmente nell'imminenza dell'avvio del prossimo campionato di calcio previsto per la fine del mese di agosto, all'adozione di misure idonee a prevenire e reprimere i comportamenti piu' pericolosi che hanno determinato, nella scorsa stagione sportiva ed anche in recenti competizioni agonistiche, gravi e ricorrenti episodi di violenza; Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 9 agosto 2001; Sulla proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, del Ministro per i beni e le attivita' culturali, del Ministro dell'interno e del Ministro della giustizia; 
E m a n a il seguente decreto-legge: 
Art. 1. 
Modifiche alla legge 13 dicembre 1989 n. 401, e successive modificazioni 
1. Alla legge 13 dicembre 1989, n. 401, sono apportate le seguentimodifiche: a) i commi 1 e 2 dell'articolo 6 sono sostituiti dai seguenti: "1. Nei confronti delle persone che risultano denunciate o condannate per uno dei reati di cui all'articolo 4, primo e secondo comma, della legge 18 aprile 1975, n. 110, all'articolo 5 della legge 22 maggio 1975, n. 152, all'articolo 2, comma 2, del decreto-legge 26 aprile 1993, n. 122, convertito, con modificazioni, dalla legge 25 giugno 1993, n. 205, e all'articolo 6-bis, commi 1 e 2, della presente legge, ovvero per aver preso parte attiva ad episodi di violenza su persone o cose in occasione o a causa di competizioni agonistiche, o che nelle medesime circostanze abbiano incitato, inneggiato o indotto alla violenza, il questore puo' disporre il divieto di accesso ai luoghi in cui si svolgono competizioni agonistiche specificamente indicate, nonche' a quelli, specificamente indicati, interessati alla sosta, al transito o al trasporto di coloro che partecipano o assistono alle competizioni medesime. 
2. Alle persone alle quali e' notificato il divieto previsto dal comma 1, il questore puo' prescrivere di comparire personalmente una o piu' volte negli orari indicati, nell'ufficio o comando di polizia competente in relazione al luogo di residenza dell'obbligato o in quello specificamente indicato, nel corso della giornata in cui si svolgono le competizioni per le quali opera il divieto di cui alcomma 1."; b) dopo il comma 2 dell'articolo 6 e' inserito il seguente: "2-bis. La notifica di cui al comma 2 deve contenere l'avviso che l'interessato ha facolta' di presentare, personalmente o a mezzo di difensore, memorie o deduzioni al giudice competente per la convalida del provvedimento."; c) i commi 3, 5, 6 e 7 dell'articolo 6 sono sostituiti dai seguenti: 
"3. La prescrizione di cui al comma 2 ha effetto a decorrere dalla prima competizione successiva alla notifica all'interessato ed e' comunicata al Procuratore della Repubblica presso il tribunale competente del luogo in cui ha sede l'ufficio di questura. Il pubblico ministero, se ritiene la sussistenza dei presupposti di cui al comma 1, entro quarantotto ore dalla notifica del provvedimento ne chiede la convalida al giudice per le indagini preliminari. Le prescrizioni imposte cessano di avere efficacia se il pubblico ministero non avanza la richiesta di convalida entro il termine predetto e se il giudice non dispone la convalida nelle quarantotto ore successive. 
5. Il divieto di cui al comma 1 e l'ulteriore prescrizione di cui al comma 2 non possono avere durata superiore a tre anni e sono revocati o modificati qualora, anche per effetto di provvedimenti dell'autorita' giudiziaria, siano venute meno o siano mutate le condizioni che ne hanno giustificato l'emissione. 
6. Il contravventore alle disposizioni di cui ai commi 1 e 2 e' punito con l'arresto da tre a diciotto mesi. Nei confronti delle persone che contravvengono al divieto di cui al comma 1 e' consentito l'arresto nei casi di flagranza. Nell'udienza di convalida dell'arresto, il giudice, se ne ricorrono i presupposti, disponel'applicazione delle misure coercitive previste dagli articoli 282 e 283 del codice di procedura penale, anche al di fuori dei limiti di cui all'articolo 280 del medesimo codice, prescrivendo all'imputato di presentarsi personalmente una o piu' volte in un ufficio o comando di polizia nel corso della giornata in cui si svolgono le competizioni agonistiche specificamente indicate, per un periodo non superiore a tre anni. 
7. Con la sentenza di condanna il giudice dispone il divieto di accesso nei luoghi indicati al comma 1 e l'obbligo di presentarsi personalmente una o piu' volte in un ufficio o comando di polizia nel corso della giornata in cui si svolgono le competizioni agonistiche specificamente indicate, per un periodo da sei mesi a tre anni. Il divieto e l'obbligo predetti non sono esclusi nei casi di sospensione condizionale della pena e di applicazione della pena su richiesta."; 
d) dopo l'articolo 6 e' inserito il seguente: 
"Art. 6-bis (Lancio di materiale pericoloso, scavalcamento e invasione di campo in occasione di competizioni agonistiche). - 1. Salvo che il fatto costituisca piu' grave reato, chiunque lanci corpi contundenti o altri oggetti, compresi gli artifizi pirotecnici, comunque idonei a recare offesa alla persona, nei luoghi in cui si svolgono competizioni agonistiche, ovvero in quelli interessati alla sosta, al transito o al trasporto di coloro che partecipano o assistono alle competizioni medesime e' punito con la reclusione da sei mesi a tre anni. 2. Salvo che il fatto costituisca piu' grave reato, chiunque, nei 
luoghi in cui si svolgono competizioni agonistiche, supera indebitamente una recinzione o separazione dell'impianto ove ne derivi pericolo per la pubblica incolumita' o per la sicurezza pubblica, ovvero, nel corso delle competizioni medesime, invade il terreno di gioco, e' punito con l'arresto fino a 6 mesi o con l'ammenda da lire trecentomila a lire due milioni. 
3. Nel caso di condanna per i reati di cui ai commi 1 e 2 si applicano le disposizioni dell'articolo 6, comma 7."; e) al comma 1 dell'articolo 8, dopo le parole: "arresto in flagranza" sono inserite le seguenti: "o di arresto eseguito a norma dei commi 1-bis e 1-ter."; f) dopo il comma 1 dell'articolo 8 sono aggiunti i seguenti: 
"1-bis. Nel caso di reati commessi con violenza alle persone o alle cose in occasione o a causa di competizioni agonistiche, per i quali e' obbligatorio o facoltativo l'arresto ai sensi degli articoli 380 e 381 del codice di procedura penale e per quelli di cui all'articolo 6-bis, comma 1, della presente legge, la polizia giudiziaria, qualora 
non sia possibile procedere nell'immediatezza ma siano stati acquisiti elementi dai quali emergano gravi, precisi e concordanti indizi di colpevolezza nei confronti dell'autore del reato, puo' 
comunque eseguire l'arresto entro e non oltre il termine delle successive quarantotto ore. 
1-ter. Le disposizioni del comma 1-bis si applicano anche per il contravventore al divieto e alla prescrizione di cui all'articolo 6, commi 1 e 2. 
1-quater. Nel caso di condanna per i reati di cui al comma 1-bis si applicano le disposizioni dell'articolo 6, comma 7."; g) dopo l'articolo 8 sono inseriti i seguenti: 
"Art. 8-bis (Casi di giudizio direttissimo). - 1. Per i reati indicati nell'articolo 6, comma 6, nell'articolo 6-bis, commi 1 e 2, e nell'articolo 8, comma 1, si procede sempre con giudizio direttissimo, salvo che siano necessarie speciali indagini. 
Art. 8-ter (Trasferte). - 1. Le norme della presente legge si applicano anche ai fatti commessi in occasione o a causa di competizioni agonistiche durante i trasferimenti da o verso i luoghi in cui si svolgono dette manifestazioni.".


Il movimento Ultrà


Premessa


Questa fanzine verrà dedicata al nostro caro movimento ultrà. La prima cosa da spiegare sono le motivazioni, perchè un argomento così complicato viene toccato in prima persona. Troppe volte discutendo tra "vecchie guardie" abbiamo ognuno detto la nostra a volte siamo stati in piena sintonia a volte meno ma sempre con rispetto, e sempre con dei discorsi basati su cose concrete. Ma su un punto siamo stati sempre in pieno accordo "da dove viene questo "cancro" che sta uccidendo il mondo ultrà?" Di spiegazioni ce ne 
siamo dati tante troppe. Abbiamo dato la colpa alla società moderna, abbiamo dato la colpa alle partite in televisione, abbiamo dato la colpa (anzi tanta) alla repressione, ma tantissima ne abbiamo data a chi oggi vuole essere ultrà (o ultras fate voi) senza avere dentro e nella mente questo ideale, senza portare rispetto e cercando di miscelare l' essere semplice tifoso con l' essere ultrà. Quanti ragazzi non conoscono la storia della loro curva? Questa fanzine è quindi dedicata indiscriminatamente, a tutte quelle persone che anche se fuori da certi contesti mantengono vivi i ricordi della loro splendida gioventù ultrà, a tutti quei veri ultrà che hanno perso la vita prematuramente ed infine a tutti quelli che oggi come noi vivono certi ideali tra 1000 difficoltà. ULTRA'FINCHE MORTE NON CI SEPARI.

Gli anni’70 e ‘80


Sicuramente gli anni 70 e 80 del movimento ultra' oltre ad essere quelli iniziali sono anche quelli piu' belli sotto tutti gli altri profili. Basti ricordare le stupende coreografie che venivano fatte, anche con molta piu' semplicità che certamente avevano un valore almeno morale piu' grande di quelle di oggi. Basti pensare al materiale, semplice ma bello, quelle sciarpe anche di raso che ormai sono svanite, i cappellini pon-pon, o i famossisimi pizzettoni a spicchi(verso la meta' anni 80),le spille grosse e gli adesivi di carta....oggi invece siamo tristemente sommersi di materiale stampato quotidianamente(non tutti i gruppi fortunatamente).Per non parlare delle trasferte, l'ultra' era libero, partiva da solo non trovava polizia e a mala pena aveva un settore ospite .Dentro lo stadio poteva far entrare tutto (i caschi su tutti), e se tra le due tifoserie non correvano buoni rapporti le botte da orbi non mancavano. Molto belli da vedere erano gli scontri a San Siro nel secondo anello ,senza divisori tra le curve. A quei tempi non vi erano pseudo giornalini ultra' che predicavano i loro vangeli. Chi voleva
informarsi trovava tempo per andare a vedere con i propri occhi le altre tifoserie. Molti rappresentanti di tifoserie andavano in altre città per studiare i vari modelli dell'epoca che erano rappresentati per lo piu' dal Cucs Roma e dagli Ultras Granata Torino. C'erano dei veri derby sanguigni che cominciavano il venerdi sera nei locali e discoteche .Purtroppo quelli erano anni in cui la droga prendeva troppo il sopravvento e come spopolava per le strade fini' ben presto in molte curve, infatti quelle generazioni
sono state le piu' colpite dall'eroina. Obiettivamente quei tempi erano molto piu' veri di quelli di oggi, sia dal profilo curvaiolo ma anche sotto quello strettamente calcistico(che bello quando tutti giocavano la domenica alla stessa ora.....).Dopo questi brevi appunti che abbiamo fatto per delineare la situazione di quegli anni ora vorremmo parlare dei gruppi che si vennero a creare. Tra i primissimi troviamo i Boys San(Squadre d'azioni
neroazzurre) datate 1969, gruppo tuttora attivo che negli anni si dimostro' valido sopratutto negli scontri specie negli anni 80. Nelle file neroazzurre troviamo nell' 87 gli Skins, gruppo di matrice destroide che si sciolse nel 91 a causa di innumerevoli problemi, il loro leader storico era l'Armiere di San Babila, al secolo Paolo Coliva, uno dei primi skinheads a Milano e poi morto , sempre ricordato dalla Nord con numerosi striscioni. Sempre a Milano sponda rossonera(Milan) gia erano nati (68) la Fossa dei Leoni successivamente nel 75 le Brigate Rossonere. Gruppi attualmente attivi che nel corso della loro storia hanno scritto importanti pagine della storia del tifo, una storia molto violenta anche, infatti, si portano sul groppone tre vite umane, e una miriade di accoltellati (a Milano le lame sono sempre state usate).A genova nel 69 nascevano gli Ultras Tito Chiucchiaroni (dal nome di un famoso giocatore mentre Ultras venne ripreso da questa frase Uniti Legneremo Tutti i Rossoblu a Sangue)sigla poi allargata con l'aggiunta di Paolo Mantovani presidente della migliore era della Doria poi deceduto. Gli UTC recentemente si erano mezzi sciolti per problemi interni alla Sud. I Genoani invece hanno scritto pagine memorabili con la Fossa dei Grifoni nati nella meta' degli anni 70 il gruppo si sciolse nel '93, causa un appiattimento della Nord, per non rovinare tutto quello di buono fatto fino allora, decisero di sciogliersi, anche se la Vecchia Guardia tuttora e' presente sotto la denominazione Vecchi Orsi-Ottavio Barbieri. Una storia quella della FdG, avvincente, il loro fiore all'occhiello, le magnifiche coreografie e i bandieroni che tiravano fuori dal cilindro. A Bergamo invece nascono le famosissime Brigate Nero Azzurre, gruppo che poi verra' affiancato nei primi anni 80 dai Wild Kaos. Gruppi che negli anni hanno sempre dimostrato una certa mentalita (ricordate lo striscione sempre presente :"la minoranza e' ovunque"?) e non si sono mai tirati indietro negli scontri. Non erano molti ma molto decisi e agguerriti, andavano ovunque, sempre pronti ad attaccare briga. Nella vicina(e odiata dai bergamaschi) Brescia nel 1980 nasce il Commando ultra' curva nord( Ultras Brescia).Ora il gruppo si ritrova per svariati motivi nella tribuna e non piu' in curva, sotto la sigla Vecchio Cucn. A Torino nascono nel 69 gli Ultras Granata i quali tuttora sono attivi.Gruppo sempre presente e colorato, gli Ultras tuttora sono sempre in contrasto con i Doriani per il fatto di chi tra i due gruppi abbia adottato prima il nome Ultras. Negli anni 70 hanno spopolato, hanno sempre avuto la fama di essere tra i piu' sanguigni ,anche loro un tassello fondamentale per la storia del movimento. L'altro gruppo del Toro i Granata Korps nati nell'81.Gli Juventini invece hanno avuto una storia piu' travagliata. I Fighters nascono nel 75 salvo poi sciogliersi nell '85 dopo dei violenti scontri a Firenze con gli odiati viola. Da qui subentra l' Arancia Meccanica (nome preso dall'omonimo film) salvo poi cambiare nome (troppo violento) in Drughi (per la precisione A.M. Drughi)in quanto lo striscione Arancia Meccanica aveva il divieto d'accesso negli stadi. Nel 93/94 i Fighters torneranno di nuovo. Altri due gruppi importanti furono i Viking e i Nab entrambi nati nella meta' anni 80(piu' avanti si unirono in VikingNab) e ora sciolti. I Viking erano un gruppo che rispecchiavano quella vecchia mentalità anni'70,sempre pronti a schierarsi e difendere il territorio. Nel 1971 a Verona nascevano le Brigate Gialloblu' che si scioglieranno nel 91 dopo gli scontri coi milanisti. Il gruppo intraprese un nuovo ciclo fatto di stendardi e usando cori strettamente inglesi (almeno a sentire cio' che dicono loro), ma accantonando definitivamente la sigla BG. Sono sicuramente il gruppo piu' chiacchierato del movimento. Brigate gialloblu le troviamo anche a Modena e nacquero per la precisione nel 75. Scontri bruschi coi genoani, un loro pullman carico come un arsenale venne fermato in direzione Genova. Grossa rivalita' le ebbero (e le hanno) coi Mods Bologna nati nell'82 (i due gruppi si sono rubati striscioni a vicenda).Grossa rivalita' dei bolognesi resta quella coi fiorentini, in primis il caso Dell'Oglio ustionato al volto dai viola con una molotov. A Firenze nel 78 era nato il Collettivo Autonomo Viola (Cav). Noto leader era Stefano Biagini detto "il pompa",morto, ed ora gli ultras viola gli hanno dedicato il gruppo vecchia guardia, con il suo nome sullo striscione. Sempre in toscana a Pisa nel 79 nascevano i Rangers,denominazione gia usata a Pescara dai Pescara Rangers nel 76. Nella capitale sponda Roma i primi albori del movimento si ebbero negli anni 70 coi Guerriglieri, Fossa dei Lupi, Pantere e altri gruppetti. Ma il 9 gennaio 1977 queste sigle si riunirono sotto il nome di Commando Ultra' Curva Sud, uno dei gruppi leggendari che ha scritto pagine memorabili nel movimento ultra' forse piu' di tutti, l piu' grande il piu' fedele il piu' combattivo gruppo ultrà, chiunque in Italia ha preso qualcosa dal modo di tifare del CUCS. I leader storici del Commando erano Vittorio Trenta ,Antonio Bongi, Stefano Malfatti, il leggendario Geppo. Altri gruppi storici della Sud furono i Fedayn del 1972, gruppo che proveniva per lo piu' dal quartiere Quadraro, il cui fondatore era Roberto Rulli, uno dei pochi dei Fedayn che aderi' al progetto del Cucs, purtroppo deceduto nel 1990. I Fedayn hanno sempre avuto la fama di essere i piu' violenti, da ricordare il motto con cui andavano in trasferta "distruggere tutto cio' che non è giallorosso".Anche i Boys nacquero nel 1972 in curva nord e solo successivamente si spostarono in sud. Loro invece aderirono al progetto Cucs, ma nella finale con il Liverpool ritornarono un gruppo autonomo(1984) Il Cucs subi' nell'87 una scissione(caso Manfredonia) in Cucs e Vecchio Cucs, mentre nel 1989 dall'ala piu' radicale del Cucs nacque l'Opposta Fazione, gruppo sempre pronto allo scontro e con una mentalità intransigente. La storia della curva Laziale invece nasce nel 78 per merito degli Eagles Supporters che dapprima erano siti in curva sud ma poi dopo degli scontri coi giallorossi si trasferirono in nord. A quel tempo esisteva il Cml 74 (gruppo del quartiere Monteverde). Gli Eagles erano un gruppo che si ispirava molto al modello degli odiati cugini, gruppo che ha dovuto subire tutte le vicissitudini negative della Lazio, di quegli anni, dagli spareggi per la c al calcio scommesse, ma che non ha mai fatto mancare il suo sostegno, sempre presenti nei campi caldi della B, anche se in un manipolo. Leader storico degli Eagles era Claudio Pillarella, ed avevano una sede a Roma nel quartiere Prati, da dove coordinavano tutta l'organizzazione,da segnalare che facevano parte dei G.A.B.A. Anche loro entrano di diritto nella storia dei grandi. Nell 87 nacquero gli
Irriducibili, fondati da Antonio Grinta, ex leader degli Eagles, che ben presto si inpadroniranno della curva nord cacciando ingiustamente gli E.S. i quali si scioglieranno nel 92 e gli Irriducibili saranno l'unico vero gruppo della nord. Spostandoci al sud precisamente a Napoli nel 72 nasce il Commandos Ultras che piu' tardi cambiera' dicitura in Commando Ultra' Curva B capitanati dal leggendario capo "Palummella". I Fedayn invece nacquero nel 79, mentre in curva A le Teste Matte (zonaQuartieri Spagnoli) nell'87. Questi ultimi siti in curva A per le divergenze coi CUCB mentre i Fedayn sono rimasti li dove sono nati in curva b anche se i loro rapporti coi CUCB sono pessimi. I Fedayn hanno sempre avuto la nomea di gruppo massiccio e tosto, sempre votato allo scontro fisico, e coerente e difatti dopo anni e anni di attività sono rimasti con la mentalità di allora. Altra realtà nei fine anni 70 inizio 80 sono gli Ultras Catanzaro 73 e Warriors di Palermo 80, gruppi che tra mille difficolta hanno tirato avanti e tuttora oggi sono in piedi. Piu' recenti(ma non di valore minore) sono invece i ragazzi di Taranto del Gruppo Zuffa '89, gruppo che si e' sempre fatto rispettare nello stadio e soprattutto fuori. Ora invece vorremmo ricordare alcune sezioni dei gruppi che seppur sezioni hanno dato molto alle rispettive curve: Boys San sez. Roma 1979, Ultra' Roma Gruppo San Lorenzo 1977, Brn sez.Roma negli anni 80 e sempre a Roma la sezione dei Drughi (anni 80). Questi anni furono anche caratterizzati da molti gemellaggi che poi sfociarono in odio tra le rispettive tifoserie, ecco quelle principali: I veronesi e gli interisti in questi anni ebbero un legame forte che nello scorso anno fini, il Cucs Roma ebbe delle amicizie con delle tifoserie con cui a dir poco oggi si odiano: molto forte con le Brigate dell'Atalanta(rotta a Bergamo nell'84/5 a causa dei wild kaos) col napoli(rotta a Napoli 87/8) coi milanisti (a Roma 84/5). Anche juventini e bergamaschi avevano un ottimo rapporto, ma poi tutto svani'. Genoani e milanisti da gemellati si ritovarono addirittura a fronteggiare fino addirittura alla morte del genoano Spagnolo con una coltellata durante gli scontri. Gemellagio finito anche tra bolognesi e napoletani come quello sempre tra napoletani e milanisti (rotto ufficialmente nell'87/8 in Napoli Milan). Per ultimo parlo del gemellaggio degli Eagles Lazio che avevano con baresi e torinisti, non li ruppero loro ma piu' avanti gli Irriducibili che non li vedevano di buon occhio.Le amicizie durature invece sono le seguenti: granata e viola. Genoani e granata ,veronesi e fiorentini , napoletani e genoani. Questi anni furono caratterizzati da molti scontri e in alcuni casi ci scappo' il morto: 28/10/79 dalla sud romanista parte un razzo che colpisce il laziale Paparelli nell'occhio.La morte del laziale sara' all'istante. Nell'84/5 Milanisti uccidono un tifoso anche lui milanista convinti che fosse della Cremonese.La partita era Milan Cremonese. Nell'81/2durante il mundialito (la partita era Milan Inter) si scontrano milanisti e interisti cade da una balaustra Roberto Palmieri tifoso neroazzurro. Nell'88/9 a Milano muore il romanista Antonio De Falchi dopo aver subito una infamante agressione da parte di trenta ultra’ milanisti .Si dira' di infarto e che era debole di cuore. Nel 1988 ad Ascoli muore Nazareno Filippini, ultras ascolano, dopo le ferite riportate negli scontri con gli Skins dell'Inter. In campo europeo non possiamo scordarci la strage dell’Heysel del maggio ‘85, nella finale di Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool. In uno stadio stracolmo il continuo lancio di oggetti degli Inglesi nel settore Z, occupato dagli Juventini (in prevalenza padri di famiglia visto che il “grosso”era dalla parte opposta dello stadio), fa ammassare la gente sulle recinzioni, provocando ben presto il crollo del settore. 39 i morti, 36 gli Juventini; tutta la partita è stata segnata da incredibili scontri. L’episodio provocherà la squalifica delle squadre inglesi da tutte le competizioni europee per diversi anni.

Gli anni ‘90


All ’inizio degli anni ’90 l’episodio “De Falchi”, è ancora fresco. Da quel giorno le tifoserie si trovarono spiazzate su come affrontare gli anni a venire e su come riuscire a non far ripetere questi fatti. Negli anni ’90 le curve si sono molto “politicizzate”, e dalle curve si iniziarono a vedere anche bandiere di stampo politico, fermentando ulteriormente la divisione del mondo ultrà, creando addirittura attriti tra gruppi della stessa squadra, però alla fine di questo decennio il fenomeno si è un po’ attenuato per una presa di coscienza, in parte, del movimento, e, in parte, grazie alle squalifiche del campo in caso di esposizione di simboli politici(solo di destra). Riguardo al valore delle curve, anche se cambiando, molte curve hanno mantenuto sempre il fascino e il rispetto degli anni passati mentre altre curve seppur mantenendo lo stesso assetto degli anni passati sono calate visibilmente (esempio lampante ne è il Napoli). In questi anni molte tifoserie grazie alle promozioni delle loro squadre hanno avuto modo di mettersi in mostra ottenendo anche buoni risultati( vedi Reggini, Salernitani ecc.).Bisogna dire che la maggior parte delle curve con il venire degli anni ’90 si sono inglesizzate, passando dai tamburi ai battimani, dalle bandiere agli stendardi; è invece significativo far notare che molte tifoserie (ad esempio Atalantini e Ternani) hanno mantenuto lo stile anni ’80 senza aver bisogno di cambiare ottenendo sempre buon consenso dal mondo ultrà. Tornando a parlare delle tifoserie romane c‘è da prendere nota che gli Eagles Supporters e il CUCS sono purtroppo spariti ( personalmente ma penso di rispecchiare il parere di molti amanti del mondo ultra’ mi e’ dispiaciuto in particolar modo la “sparizione” del CUCS ,il primo vero gruppo ultra’ a cui poi quasi tutti si sono ispirati vista la spettacolarita’ che produceva, devo ammettere pero’ che anche gli Eagles hanno dei meriti ad esempio quello di fare un grande tifo quando la squadra militava in serie b), anche se va detto che ufficialmente il Commando non si è mai sciolto . Mi duole dire pero’ che gli anni ‘90 sono stati purtroppo caratterizzati da gravi episodi di violenza che hanno addirittura portato alla morte dei ragazzi la cui unica colpa era quella di tifare la squadra opposta a quella di coloro che li hanno uccisi. hanno addirittura portato alla morte dei ragazzi la cui unica colpa era quella di tifare la squadra opposta a quella di coloro che gli hanno uccisi. Alcuni casi che hanno risaltato agli occhi di tutti sono: Vincenzo Spagnolo tifoso del Genoa ucciso in maniera infame da alcuni Milanisti non nuovi a questi episodi, vedi caso “De Falchi” ;l’ ultimo episodio è dello scorso anno dove ha perso la vita un giovane tifoso del Messina Antonio Curro’ ucciso nel derby col Catania, anche se già qua parliamo dei giorni nostri. Nel ‘98 passata in sordina anche la morte di Di Maio del Treviso. Tanti gli episodi di violenza, anche se, oltra alla sopracitata morte di Spagnolo, grande clamore hanno suscitato i fatti di Brescia-Roma del’94, soprattutto per l’accoltellamento del vice questore di Brescia. Con la morte di Spagnolo in particolare si può dire che è nata una nuova stagione del movimento ultrà, con una forte presa di posizione da parte dei direttivi di gruppi maggiori e minori contro le azioni infami che avvengono nel contesto calcistico; il raduno tra tutti i gruppi d’Italia svoltosi a Genova la Domenica dopo la morte di Spagnolo ha dato vita allo slogan “Basta lame basta infami”, che faceva capo ad un comunicato approvato dalla quasi totalità del movimento. Con questo raduno è stata aperta la scia ad una nuova serie di raduni: possiamo dire che se in un primo momento ciò è servito per un confronto diretto tra rappresentanti dei più svariati gruppi, poi è uscita fuori anche la debolezza decisionale dei raduni stessi. Il più delle volte questi raduni sono stati coordinati dall’Archivio di Bologna, un’ente un po ambiguo che però in molti casi è stato di grande utilità per tutti i gruppi. Di certo tra l’89 e il’95 si è respirata quell’aria che vi era negli anni di piombo del movimento ultrà, tra la fine degli anni’70 e l’inizio degli ‘80; lo scioglimento di gruppi eccellenti, l’avvento dei cani sciolti, i continui episodi di violenza, le morti che abbiamo citato, l’influenza di banali mode come quella inglese, la perdita di molti valori all’interno della vita di curva, l’imborghesimento generale hanno determinato un forte disorientamento sia di coloro che vivevano lo stadio da tanti anni ma, soprattutto delle nuove leve, ormai senza punti di riferimento. Tanto forte è stato questo disorientamento quanto debole è stata la reazione del mondo Ultrà di fronte ai colpi mortali che gli sono stati dati: la repressione, le diffide, la televisione, il caro prezzi. Il movimento ultrà ha subito in maniera più o meno passiva e anche oggi ne portiamo le conseguenze. Comunque fortunatamente il mondo ultra’ non e’ solo questo, il mondo ultra’ e’, da qualche parte, ancora colore, tifo, divertimento e anche cultura perche’ facendo parte di un gruppo ultra’ si ha modo di vedere citta’, di conoscere nuove culture ecc. E sinceramente noi ultra’ LODIGIANI rispecchiamo quest’ ultimo modo di essere ultra’, difendendoci dal “cancro”del movimento con tutte le nostre forze.


I giorni nostri e il futuro del movimento ultrà


Anche se non è facile capire in poche pagine l’essenza del nostro movimento, più o meno ne abbiamo costruito le tappe salienti , facendo capire come è cambiato il modo di vivere e di interpretare la curva. Ci resta da definire come si presentano oggi le nostre curve e soprattutto dobbiamo porgerci una domanda: quale sarà il futuro del nostro amato movimento? Riguardo al primo punto è facile rispondere: il movimento ultrà di oggi è il frutto di quell’evoluzione (sarebbe meglio dire devoluzione) che ha avuto negli anni’90. Questo innanzi tutto perché gli anni ‘90 sono vicinissimi a noi, e vicino negli anni è quel punto di rottura definitivo che si è avuto tra il ’94 e il ‘95. In secondo luogo perché è difficile tornare non tanto agli anni’70, quanto agli anni ‘80, visto che di quel mondo non c’è rimasto più niente. Pensate agli anni’80: non c’erano controlli negli stadi, poteva entrare di tutto, di conseguenza si respirava anche meno tensione, la stampa e la tv ancora non indicavano nel movimento ultrà il cancro della società, le notizie degli scontri non facevano più clamore di tanto. Andare in curva non era uno status symbol, c’erano gruppi forti e gente veramente con le palle che sapeva trascinare un’intera curva, avere un gruppo ultrà voleva dire autofinanziamento senza trasformare il tutto in business, si facevano ancora grandi collette per organizzare le coreografie, di certo più originali delle nostre. La gente tifava per lo più 90 minuti e si aveva più voglia di farsi i chilometri per seguire la propria squadra. Ripetiamo la domanda: cosa c’è rimasto di quegli anni? Assolutamente nulla, è cambiato il calcio, è cambiato lo stadio. Ormai l’ultrà viene controllato per ogni passo che fa, i biglietti (in A e B) per andare in trasferta devono per forza essere fatti prima, con le leggi nuove si rischia l’arresto anche per non aver fatto nulla. Per ogni partita a cui si assiste ci sono misure di sicurezza inaudite, mentre veri criminali non hanno tutte queste prescrizioni. Si può dire che il principio democratico della libertà personale ma soprattutto della libertà di circolazione, principi tutelati dalla stessa Costituzione Italiana, non valgano per gli Ultrà. L’espressione“uomo libero? No tifoso”fatta in tempi non sospetti oggi vale più che mai. E’ tutto controllato fino allo stremo, organizzare una coreografia è strafaticoso per le imponenti misure di”sicurezza”. Eppure, se ci fate caso, vedrete che negli anni’80, quando c’erano meno controlli, c’era meno violenza e meno tensione. Inutile dire che la gente è cambiata in peggio. Anzi, erano molto più cazzuti gli ultrà degli anni ‘80, la generazione di oggi rispecchia il modo di essere che propone la società: un modello basato sulla vigliaccheria e sull’infamia; eppure è proprio dietro a tutte queste misure di sicurezza che tutti si sentono dei grandi leoni. Inoltre oramai fa troppo“moda” andare in curva, con qualche soldo (anzi con molti soldi oramai) tutti possono entrare in curva. Chi entra in curva oramai non sa né la storia di essa e spesso neanche i gruppi che la popolano. Anche, e forse soprattutto, i gruppi delle grandi curve risentono di questa situazione, e anche in questi casi gli effettivi del gruppo stesso sono molti pochi, nessuno ormai vuole più entrarvici: troppi sacrifici, troppe spese, troppo tempo da spendere; molto meglio entrare in curva mezzora prima della partita e trovare la pappa bella che pronta. Il quadro negativo è questo. Di certo le cose positive ci sono, ma valgono sempre di più solo per quella che oramai si può definire un’”aristocrazia ultras”, un’élite, qualcosa che si distacca dalla massa. Molti “grandi vecchi” delle curve ancora ci sono e spesso sono di esempio per chi li vuole ascoltare. Molti gruppi storici ancora non hanno segnato il passo con i tempi, e, anche se sono diminuiti di numero, conservano sempre lo spirito di una volta. Spesso anche le nuove leve hanno la capacità e la voglia di entrare in un gruppo, e alcuni ci prendono mano a mano gusto. E’ su questi nuovi ragazzi che bisogna puntare per avere un futuro nel movimento. A proposito di futuro, cosa ci aspetta nei giorni vicini e lontani a venire? Di certo non si può dare una sicura risposta. La cosa certa è che chi ci sta dentro farà di tutto per non far finire il nostro magico mondo, “non mollare mai”è una costante più che doverosa per chi ci crede ancora. E noi, ultrà di tutta Italia, dovremo adoperarci in tutti i modi per difendere il nostro modo di essere. Dovremo continuare a fare quello che abbiamo sempre fatto, dobbiamo cercare di avvicinare i più giovani al nostro movimento e fargli capire che non siamo i mangiafuoco della situazione ma che siamo gente come loro, che però sa distinguersi da una massa deforme, idiota, omologata, senza cervello, senza anima. Siamo noi a dover ancora garantire coi nostri sforzi quello spettacolo che il movimento ultrà ha costituito per anni, ma non per ottenere un applauso dal resto dello stadio, ma per noi stessi, per il nostro modo di vivere, per il mondo che rappresentiamo, per quello che crediamo e perché no, per la nostra città e per il nome di quella maglia che ci ha fatto innamorare e continuerà a farci sognare. Tutto ciò ricordando una costante che da adesso, con le nuove leggi, dovrà diventare una costante per tutti, se si vuole garantire la sopravvivenza del mondo Ultrà: agire di più con la testa e di meno con le mani (anche se quando proprio ci scappa....). Ormai l’unica verità è questa, la penale è finire tutti dentro le sbarre. Non diamo ragione a quei beccamorti che hanno già scavato la fossa per il movimento Ultrà, siamo noi a dover cambiare decisamente la rotta e buttare nella fossa i becchini stessi.

Le nuove leggi: l’apogeo della repressione


In questi giorni, si parla insistentemente delle nuove norme anti violenza da attuare nei luoghi dove si praticano eventi sportivi. Questo non è altro che l'ennesimo tentativo da parte dello stato, per cercare di far sparire il Movimento Ultrà, che è il piu' vasto di tutti i movimenti e quindi da libero sfogo a opinione pubblica, mass-media, pennivendoli,"gente di spettacolo",falsi moralisti e cialtroni vari, sempre pronti a puntare il dito sugli Ultrà, condannarli a priori, colpevolizzarli da dietro una ben pagata scrivania, senza mai sincerarsi sulla realtà dei fatti, sullo stile di vita di un Ultrà e su quello che per lui significa, in un mondo ormai vuoto di valori in cui riconoscere, essere appunto un Ultrà e credere in un ben preciso ideale, nonchè viverlo. Parole forse troppo grandi per questa gente.
L'Ultrà non è il mostro da sbattere in prima pagina, ora per non essere ipocriti, non vogliamo apparire tutti come dei santarellini; nel Movimento Ultrà ci militano migliaia di persone,una diversa dall'altra, ma il bello è che questa massa di gente, condivide lo stesso stile di vita, ognuno con i 
suoi problemi, qualcuno con famiglie a carico, con le proprie convinzioni politiche, quindi come tutte le "persone normali", come tutti i cittadini dello stato Italiano. E allora perché tutta questa discriminazione per chi è un assiduo curvaiolo? E cosi lo stato per fare contenta tutta l'opinione pubblica sai cosa fa? Leggi speciali per gli Ultrà!!!! Purtroppo a farne le spese fino ad ora già sono stati diversi gruppi, molti sono stati arrestati il giorno dopo "in fragranza di reato". Già perché per gli Ultrà la fragranza di reato vale 48 ore. L'uomo è nato libero ma ovunque è in catene, recitava cosi' J.J.Rosseau, e questa massima di vita, si è rivelata verissima... quello che poi piu' ci fa pensare è che pedofili e mafiosi girano in tutta tranquillità, mentre gli Ultrà oltre che essere danneggiati come immagine, dato che vengono etichettati come disadattati, emarginati sociali ecc...,gli fanno le leggi 
speciali su misura, cosa che per noi non fà altro che violare la libertà di pensiero.
Signori e signore questa è la democrazia italiana.I proverbi avevano sempre ragione...meditate gente...la giustizia non è cosa di questo mondo!!!


Tifosi ospiti: i Viterbesi

Oggi di fronte a noi ci saranno gli amici di Viterbo. Vengono da una stagione travagliata, sia come squadra che come tifoseria (hanno saltato cinque trasferte),con repentini cambi al timone della curva nord.
Ora il gruppo portante è la Brigata Etrusca,affiancato da Avanguardia, Viking e Regime. Oltre ad essere nostri amici ,hanno un gemellaggio storico con Avezzano e buoni rapporti con quelli del San Donà.
Rivalità piu' aspre con Aquilani, Giuliesi e Teramani,da non dimenticare nemmeno i cattivi rapporti che hanno con i Pesaresi e Atletico Catania.


Comunicazioni


-Sono in vendita le tessere,le magliette e gli adesivi.I prezzi sono i seguenti, le magliette a L.15.000 (20000 per i non tesserati),gli adesivi a L.1.000( 2000 per i non tesserati) e le tessere a L.5.000.
-Gli Ultrà Lodigiani organizzano la trasferta di domenica prossima a Catania. Per chi fosse interessato rivolgersi al direttivo nei pressi dello striscione, oppure contattateci in rete alla email ultralodigiani@libero.it
Si ricorda inoltre di non mancare alla trasferta di l'Aquila del 21/10/2001,per la quale stiamo allestendo un pullman.Chi è tesserato con noi deve venire ,punto e basta, non esistono scuse.
-Si chiede una maggiore partecipazione a tutti i membri del gruppo, anche perché i responsabili vista la situazione di apatia, avevano per un momento pensato di chiudere i battenti, quindi basta a venire a farsi i cazzi propri e fuori la voce, i malati di protagonismo andateli a fare in altri posti, qui 
non siete bene accetti. Per tutti quelli che non si fanno mai sentire: a l'Aquila non ci saranno scusanti.


Trasferte Flash


23/9/2001 Nocera: partiamo con le macchine, trasferta piu' che tranquilla col Cerveteri mattatore, siamo una decina compresi alcuni tifosi normali. Buon tifo della curva di casa, che troviamo piu' gremita degli anni passati e molto colorata.
Noi sventoliamo le nostre bandiere ma l'acustica dello stadio non ci permette di sentirci.


Voce in Capitolo numero 21
Chiusa il 27/9/2001 alle ore 23:43

 

In allegato il calendario della stagione.