Nella nebulosa testa spazi di chiarore (Novembre 2007)

Questo è il titolo della bella lettera - articolo che Daniele ci ha mandato. Quello che mi ha colpito, e in particolare commosso, è stato vedere come un ragazzo che da 4 anni non frequenta il gruppo ancora oggi riesca a vivere la passione per la Lodigiani con grande intensità. Non tutti scordano, non tutti rinnegano. Ogni tanto c'è anche chi ha voglia di rientrare, di rimettersi in gioco, magari con la consapevolezza che molte cose sono cambiate e che non si è al corrente di tutte le situazioni. Sarebbe bello che altri seguissero il suo esempio, senza indugi. Magari, se riavremo la prima squadra, tutto ciò sarà possibile. Vi lascio alla lettura del pezzo inviato da Daniele:

"Vorrei tornare dietro lo striscione Ultrà Lodigiani. Sarà perché sono troppo lontano dallo stadio. Sarà perché nel bene o nel male quello striscione rievoca emozioni e piccoli ma indelebili aneddoti. Mi manca gioire, ridere, incazzarmi. Perché dietro quella dicitura c’è un piccolo pezzo di gioventù. Non solo del sottoscritto, anzi per altri sarà un grande pezzo di vita.

Lo stadio e il gruppo mi hanno insegnato molto. E vorrei vedermi ora dietro quel pezzo in pvc. Chissà come mi comporterei. Più maturo. Più cazzone. Più goliardico. O semplicemente più cretino. Ma la curiosità rimane. La smania sale da morire. E’ come se avessi una bella voce ma non esistessero più gare canore. Forse perché Sono uno degli Ultimi Romantici. Quelli che osservano una vecchia foto per mezz’ora per captare dal proprio cervello nebuloso qualche ricordo. Quelli che ricordano le risate fatte o le ore perse in qualche riunione magari importante ma finita come al solito senza senso. Quelli che vorrebbero riappropriarsi della curva del Flaminio o che vorrebbero distribuire fanzine a chi fa la faccia schifata.

A molti ragazzi manca questo. C’è chi lo pensa e lo dice e c’è chi si sforza di non voler ricordare ma il pensiero ci va fisso. Lo striscione biancorosso col teschio era questo. Era purtroppo.

I pochi anni al seguito - più o meno assiduo - della terza compagine romana e del gruppo di scellerati al seguito, mi sembrano ora proprio pochi. Se fossi rimasto ancora un anno? Sarei ancora più inquieto contro l’altra ridicola realtà che ha preso il suo posto? O sarei ora in qualche altra bella parte a vedermi un bel film di domenica senza pensare a ‘sti ridicoli offuscati ricordi, quasi banali. La Nostalgia Canaglia è un male indelebile. Se ti entra nella testa è difficile da scacciare.

L’offuscamento diventa visibile quando ricordo il Flaminio e il Tre Fontane. Il grande e affascinante stadio e il periferico ma emozionale teatrino romano. Ancora un po’ di nebbia ma intravedo le sciarpe, le fanzine, il tamburo, la lista dei nomi. Gli Ultrà Lodigiani sono od erano questo. Semplicità e complessità. Passionalità e goliardia.

C’erano una volta le scalette delle tribuna del Flaminio. C’era una volta la mia pezza metà biancorossa e metà nostalgico pallone di cuoio. C’era una volta la pezza Spettatori non paganti. C’erano una volta le Teste Matte. C’era una volta quel coro tossico che tutti hanno ancora in testa. C’erano una volta i ragazzini al seguito e gli occasionali mai più visti. C’erano una volta i bandieroni ormai materialmente ammainati. C’era una volta lo scotch che non si trovava mai. C’era una volta il megafono e le discussioni interne. C’erano una volta i tifosi ospiti al seguito. O non c’erano proprio. Poi il lavoro, le donne, gli amici. Ma come ogni pezzo di vera vita vissuta rimane tutto dentro. E la voglia che il ricordo diventi quel qualcosa di più che ti permette di sgombrare le nubi e schiarire la mente.

Torneranno. Spero Torneremo."

 Daniele Andy Capp 84

ps: se ne avete inviate le vostre foto sia del gruppo, sia della squadra, sia del vecchio tifo biancorosso!