L'affare

Strane voci, anzi, chiacchiere abbastanza fondate, giungono alle orecchie degli Ultrà Lodigiani: La Borghesiana vorrebbe sfrattare la Lodigiani, o meglio, vorrebbe minimo triplicargli l'attuale canone di affitto. Una situazione strana, questa, che presenta molte ambiguità e che fa sorgere degli interrogativi più che legittimi sul futuro della storica società di via della Capanna Murata.

Per capire bene la situazione bisogna tornare indietro al 1990, quando la Lodigiani acquisisce la proprietà della Borghesiana, trasformandola in quello che è, a detta di tutti, il miglior centro sportivo di Roma, ed uno dei migliori d'Italia. Almeno una decina di campi di calcio e calcetto, tra erba e sintetico, di cui un campo usato per il rugby, e un tennis club molto avviato, oltre alle storiche strutture dell'albergo e del ristorante. Sede di ritiro per molti club calcistici e rugbystici ai massimi livelli, La Borghesiana è sede di ritiro in maniera permanente, accanto a Coverciano, della FIGC e della Federrugby. Tutto questo grazie alla Lodigiani, e non di certo all'attuale proprietà. Già, ricordiamo che dal 2000 Longarini divenne proprietario, disgraziatamente, della Borghesiana (unica cosa che gli interessava), a condizione che si fosse preso la Lodigiani. Inizialmente il giocattolino piacque a Longarini, che promise traguardi ambiziosi, tranne, in pochi anni, farci precipitare nel baratro dei dilettanti. Tanto che non fu un problema, anzi, una liberazione, nel 2003, per Longarini, vendere la Lodigiani alla Cisco e tenersi La Borghesiana, di cui è ancora (sempre disgraziatamente) proprietario. Così, quando la Lodigiani rinacque nel 2005 in quella che è sempre stata la sua sede naturale, la Lodigiani ha dovuto elargire un affitto abbastanza cospicuo alla Borghesiana, e le richieste sono ora aumentate.

A questo punto è più che normale che si valutino tutte le opzioni possibili. La più probabile è che la Lodigiani rimanga alla Borghesiana trovando un accordo con Longarini. Soluzione più che logica dal momento che La Borghesiana ha senso solo finché vi è la Lodigiani. Anche perché durante la settimana e soprattutto nei fine settimana tutti quei campi rimarrebbero terribilmente e tristemente vuoti, e nessuna altra società a Roma (tranne la Roma e la Lazio alle quali dubito che interessi La Borghesiana) può garantire l'effettivo utilizzo di tutti quei campi, che peraltro ci risulta essere stati aggiustati a suon di milioni (di Euro) dalla Lodigiani. Ed è qui che sta la più grande anomalia: perché la Lodigiani (o meglio la persona che più la rappresenta) ha rifatto a proprie spese l'intero centro sportivo se ne è solo affittuaria? Cosa c'è sempre stato dietro a queste manovre? Che giochi di potere ci sono dietro alla gestione della Borghesiana e della Lodigiani? Interrogativi che per noi che non siamo abbastanza dentro le cose probabilmente rimarranno irrisolti.

Una seconda soluzione alternativa all'accordo con La Borghesiana sarebbe una nuova riunificazione delle proprietà dell'albergo e della Lodigiani, così come era alle origini. Ma ciò presupporrebbe trovare un acquirente appassionato di calcio e di Lodigiani che abbia una visione chiara e di insieme delle cose e sappia pensare veramente in grande. Una persona del genere potrebbe essere trovata solo grazie al coinvolgimento degli attuali dirigenti, altrimenti dubito che a chiunque a Roma venga questa idea. Ma ridare alla Lodigiani il potere di gestire direttamente il centro sportivo e le conseguenti entrate è un'idea ricca di fascino.

Terza e ultima opzione il trasloco in un altro centro sportivo, più piccolo ma meglio gestibile e magari acquistabile o affittabile a costi vantaggiosi. Ci chiediamo se il trasferimento di parte della scuola calcio a Torraccia, vicino alla prima casa storica della Lodigiani, non sia stata una prima mossa in tale senso. Peccato che quell'impianto non abbia il calcio a 11 e possa fungere quindi solo da scuola calcio per i più piccoli. Ma intanto la Lodigiani ha fatto il botto proprio vicino casa della Cisco e anche là ha qualche centinaio di bambini iscritti. Chissà quindi cosa ci riserva il futuro, in un momento in cui si fanno sempre più pressanti le voci che la Cisco starebbe per lasciare vacante il suo titolo (solo voci ma piuttosto insistenti). Forse un buon trasloco, stavolta definitivo, gioverebbe a tutti. Per la gioia di noi tifosi.

Stefano - UL'96